Fortitudo, la protesta della Fossa dei Leoni: niente Udine

Dopo il divieto di due anni fa, l'osservatorio ha richiesto biglietti nominali per i tifosi bolognesi che sabato vorranno seguire la squadra a Cividale del Friuli

La Fossa dei Leoni (foto Serra)

La Fossa dei Leoni (foto Serra)

Bologna 19 aprile 2017 - L'osservatorio sulle manifestazioni sportive ha deciso che i tifosi della Fortitudo che vogliono seguire la squadra a Udine dovranno acquistare un biglietto nominativo e presentare un documento di identità che all'ingresso dell'impianto confermi i dati scritti sul tagliando. La decisione è stata commentata dalla Fossa dei Leoni ha rilasciato un duro comunicato nel quale vengono spiegati i motivi per cui i caldissimi e appassionati tifosi biancoblù non seguiranno la squadra a Udine.

“A distanza di un anno dall’ultima trasferta udinese sottoposta a divieto di vendita di biglietti ai residenti della provincia di Bologna – conferma il comunicato della FdL - ci ritroviamo nuovamente a subire un provvedimento repressivo direttamente da un organo del Viminale quale l’Osservatorio Sulle Manifestazioni Sportive; il quale costituisce una coercizione inaccettabile. La “trasmissione a cura della società sportiva ospitata dell’elenco degli acquirenti alla Questura di Udine, comprensivo del nominativo e della data di nascita” rappresenta una schedatura de facto che va a colpire ulteriormente il tifoso fortitudino, ledendo le sue libertà costituzionali. Dopo i divieti sul campionato in corso riguardo le trasferte di Treviso e Forlì, ora per Udine viene ulteriormente alzata l’asticella; con l’inspiegabile assurdità che le tre tifoserie rivali hanno potuto – giustamente – tifare al Paladozza. In un periodo in cui lo Stato già dispone di innumerevoli norme che gli consentono di diffidare elementi di Fossa Dei Leoni, per “reati” che commessi in contesti diversi da quello della partita nemmeno vengono contemplati come tali, ci pare inaccettabile dover produrre una lista di elementi diffidabili al primo alzarsi d’alito di vento”.

“E’ per questi motivi che non concederemo il fianco ad un sistema che sinora ci ha sempre e solo represso e che pur differenziandosi da quello calcistico, ha infine scelto di attuare un meccanismo di vendita del biglietto che prevede tagliandi nominali per le partite a rischio – continua il comunicato - Questi pericolosi criteri hanno già contribuito fortemente allo svuotamento degli stadi, evitiamo che capiti anche nei palazzetti”.

Il comunicato termina poi chiamando in causa i massimi organi del basket nazionale. “Con l’occasione ricordiamo ai presidenti della Federazione Italiana Pallacanestro e della Lega Nazionale Pallacanestro, resisi disponibili a risolvere le problematiche del tifoso della palla a spicchi, che per l’ennesima volta, senza che esistessero effettive condizioni di emergenza, si è scelto di sopprimere la passione che anima il tifo”. Una decisione che fa il paio con quella presa due anni fa e che vietò ai tifosi biancoblù di seguire la squadra a Udine. In relazione alla sfida di sabato, in data 12 aprile, l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive aveva infatti rilasciato la seguente delibera in merito alla partita tra Udine e Fortitudo Bologna. 

Per l’incontro Udine - Fortitudo Bologna, connotato da profili di rischio, ma per il quale non appare necessario il rinvio alle valutazioni del CASMS, l’Autorità Provinciale di P.S. di Udine, previa riunione con le società sportive interessate, è pregata di valutare la fattibilità dell’attuazione delle seguenti misure organizzative: vendita dei tagliandi per il settore ospiti nel limite della capienza stabilita dall’Autorità di P.S., nelle ricevitorie individuate dalle società sportive sotto la responsabilità delle stesse, previa esibizione da parte dell’acquirente di un documento di identità; trasmissione a cura della società sportiva ospitata dell’elenco degli acquirenti alla Questura di Udine, comprensivo del nominativo e della data di nascita, entro le ore 10 del giorno della gara; adeguata comunicazione ai tifosi delle Società Sportive interessate”.

Sebbene la questione riguardi i precedenti relativi a scontri tra tifoserie organizzate delle due città non riferibili direttamente alla Fortitudo, i tifosi della Effe sono stati gli unici colpiti da questo provvedimento mentre a quelli della Virtus all'andata fu consentita la semplice vendita dei biglietti.

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