Gelo notturno: agricoltura in ginocchio a Bologna

Danni ad albicocchi, peschi e ciliegi. Coldiretti: "Un massacro, come lo scorso anno. Difficoltà anche per la produzione di verdura"

Giuliano Zanoni indica i danni provocati dalle forti gelate dell’ultima settimana

Giuliano Zanoni indica i danni provocati dalle forti gelate dell’ultima settimana

Bologna, 24 marzo 2021 - Danni ad albicocchi, susini e anche ai ciliegi. La frutticoltura del bolognese fa i conti con una raffica di gelate notturne che, da una settimana a questa parte, nelle ore notturne e del primo mattino, porta stabilmente la temperatura sotto lo zero con danni inestimabili alle fioriture e quindi alla produzione di frutta della prossima estate. Nella pianura si sono registrate picchi di meno 7 a Ponte Samoggia e meno 6 a San Pietro in Casale. Ma anche nella notte scorsa in Valsamoggia si è toccato un meno 2 già nelle prime ore della notte. E il Cimone, abbondantemente innevato, fa da fondale ai filari di frutteti già fioriti e fortemente a rischio.

"Il brusco abbassamento delle temperature anche di oltre dieci gradi con l’arrivo del gelo compromette la produzione di ciliegi, albicocchi, peschi e mandorli già fioriti, ma ad essere colpiti sono gli ortaggi coltivati come lattughe, carciofi, cavoli, verze, cicorie e broccoli", chiarisce Coldiretti che parla dell’ondata che arriva dopo un mese di febbraio segnato da temperature superiori di 2,2 gradi la media del periodo. «Questa situazione provoca danni gravissimi con la perdita della futura produzione di frutta e verdura", aggiunge l’organizzazione agricola rappresentata in Valsamoggia da Giuliano Zanoni, agricoltore tra Zappolino e Ponzano: "Per le albicocche è un massacro, un po’ come lo scorso anno" spiega l’imprenditore agricolo che conduce circa 18 ettari a frutteto specializzato appunto in albicocche, susine e ciliegia igp di Vignola e che mostra fotografie di frutteti della zona completamente imbiancati dalla brina.

Va anche detto che è ancora presto per valutare appieno gli effetti delle gelate che hanno infierito con intensità diversa a seconda dell’altitudine e dell’esposizione alle correnti. "Il ‘gelicidio’ ha danneggiato in particolare le drupacee coltivate in regione – 5.000 ettari di albicocchi; 3.500 ettari di susini e all’incirca 10.000 ettari di alberi di pesche e nettarine, più 1.800 ettari di superficie a ciliegio – colpendo duramente soprattutto le province ad alta vocazione frutticola, da Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna, a Bologna, Ferrara e Modena", commenta allargando lo sguardo al panorama regionale il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini. Intanto, già dalla prossima notte, è previsto un lento ma graduale rialzo delle temperature.

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