Nicola Zamboni è morto, addio al maestro della materia

Lo scultore è morto a 79 anni: le sue opere monumentali hanno abbellito i parchi cittadini di Bologna e i paesi della provincia

Sala Bolognese (Bologna), 18 gennaio 2023 – Dopo una breve malattia ieri pomeriggio all’ospedale Maggiore di Bologna è morto l’artista Nicola Zamboni. Scultore che per oltre mezzo secolo è stato protagonista della scena artistica, autore di decine di opere (guarda la fotogallery) realizzate nei più diversi materiali, docente all’Accademia di Bologna e all’Accademia delle belle arti di Brera. A maggio avrebbe compiuto ottant’anni.

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Da quasi un mese era ricoverato nel reparto di terapia intensiva sempre assistito dalla sua compagna di vita e di lavoro Sara Bolzani. Con la quale ha condiviso oltre vent’anni di lavoro artistico, fino all’ultima grande mostra curata da Pietro di Natale nel cortile del Castello estense di Ferrara. Nella biografia essenziale riportata nel suo sito ufficiale sono sintetizzate le tappe principali della sua vita intensa: dopo gli studi e il servizio militare si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Bologna ma, scontento del clima decise di abbandonarla al terzo anno. Nel 1968 si recò in Inghilterra per conoscere Henry Moore che lo ospitò per circa un mese. "Quando tornai a casa iniziai le prime sperimentazioni ispirate alla sua lezione. Abitavo a Zola, in via Dante, e una delle prime opere la realizzai su incarico della sindaca Marta Murotti, nell’attuale parco Respighi", raccontò pochi mesi fa in uno dei suoi frequenti ritorni. Nel 1975 iniziò ad insegnare in Accademia a Bologna come assistente dello scultore Quinto Ghermandi. Dal 1997 al 2004 ha tenuto la cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano dove iniziò il sodalizio con Sara Bolzani. Opere pubbliche di Nicola Zamboni sono disseminate sul territorio italiano, soprattutto in Emilia Romagna.

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Disegni, bozzetti e sculture si trovano in collezioni private in Italia, Spagna, Vietnam, Germania, Argentina, Cile, Perù, Guinea Equatoriale, Cuba, Messico, Mosca, Creta, Australia, Svezia, Francia e Libia. Due anni fa, su commissione di Comune e Fondazione Marconi, realizzò il busto dello scienziato premio Nobel che è stato collocato nel Santuario del Cristo Redentor sul Monte Corcovado a Rio de Janeiro. Sua è l’urna che contiene le spoglie del beato Giovanni Fornasini. A Bologna, su decine di realizzazioni, spicca il percorso scultoreo in cemento e pietra di Vicenza al parco Pier Paolo Pasolini. Pietro Di Natale, nel gruppo scultoreo intitolato ‘Umanità’ esposto a Ferrara, ha sottolineato "Una straordinaria allegoria della vita e dei tempi antichi e moderni: accanto a cavalieri che combattono in sella a possenti destrieri, figurano alcuni attori dei nostri giorni, emarginati, migranti, profughi, ‘vite di scarto’ che, marciando in silenzio, incarnano gli orrori della guerra e la tragedia delle migrazioni".

Anche Ferrara piange “un grande artista e una persona di straordinaria sensibilità. Il successo e lo stupore che hanno generato, anche nei bambini, le sue sculture - a lungo esposte nel cortile del Castello estense - sono il più bell’omaggio alla sua arte”.

Così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri ricorda Zamboni che, spiega in una nota, “ha saputo, in maniera mirabile, dare forma alla materia, ricreando suggestioni, scene, ambientazioni, ispirazioni ‘ariostesche’, che hanno affascinato migliaia di visitatori. La sua opera rimane la testimonianza viva di un artista di talento e continua a emozionare, nel fascino immortale della sua sapiente capacità di trasformazione di rame e cotto. Grazie Maestro per averci affascinato e per aver contribuito a valorizzare la storia e il patrimonio di Ferrara. Alla famiglia, e alla compagna Sara Bolzani, giungano il nostro pensiero commosso e il nostro abbraccio”.

A Ferrara Zamboni e Bolzani hanno firmato "Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori. 'Umanità'", esposizione delle loro opere nel cortile del Castello estense, inaugurata il 24 giugno 2021, curata da Vittorio Sgarbi e Pietro Di Natale e realizzata dalla Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con il Servizio Musei d’Arte del Comune.

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