BOLOGNA, 27 SETTEMBRE 2010 - ABBIAMO lanciato l’idea, siamo stati travolti. Sabato il Carlino, raccogliendo un movimento d’opinione che sta crescendo in città — in modo discreto com’è nella cifra dell’uomo — ha avanzato la candidatura di Giovanni Bersani al Nobel per la Pace. La proposta ha avuto un riscontro straordinario. Ne daremo conto anche nei prossimi giorni. Colpisce la diversità dei mondi, la comunità trasversale che si disegna. Quella comunità che oggi sembra smarrita ma che invece sa ritrovarsi, sulle cose di valore. La risposta è stata un atto d’amore per un grande bolognese e per Bologna.
 

IL ‘CARLINO’, giornale della città, si farà promotore di un comitato per ufficializzare la candidatura di Bersani all’Accademia svedese. Chi si riconosce nella nostra iniziativa può scriverci. 
Nei prossimi giorni troveremo le forme più corrette per dare una forma all’iniziativa.
 

BERSANI, 96 anni, amico di papi e statisti, «ha fatto solo del bene agli altri», come ci confida Romano Prodi, l’ex premier. Che insiste sull’importanza dell’esempio. Politico e animatore infaticabile della cooperazione internazionale, il senatore è stato da sempre uomo di pace. Da Bologna al mondo, all’impegno in Africa e America Latina, senza mai smarrire le sue radici. Uomo di pace dai tempi del dopoguerra, quando s’inventò le cooperative agricole bianche e i cantieri della ricostruzione, sull’Appennino. Grandi imprese affrontate sempre con grande discrezione. L’impegno cattolico e la fede, la sua costante. Ha sempre rifiutato gli onori, si è sempre fatto carico delle fatiche. Una vita da raccontare al mondo.