Bologna, 24 maggio 2011 - La Filt-Cgil interviene a gamba tesa sul Civis e, tramite una nota, fa sapere: "Nonostante le varie posizioni espresse dai vari candidato sindaco, nonostante la Commissione ministeriale non abbia ancora espresso il proprio parere sulla sicurezza del mezzo e del sistema, nonostante la magistratura non abbia ancora portato a termine le indagini sul progetto...in Atc continuano gli interventi di trasformazione da 600 a 750 volt sui mezzi e sugli impianti di rete filoviaria esistente. Si spendono migliaia di euro per l’adeguamento alla nuova tensione d’alimentazione dei 35 filosnodati oggi presenti in Atc (almeno 50mila euro a vettura).

"La modifica non consentirà più ai filobus il ‘recupero d’energia’ in frenata con aggravio dei consumi, almeno un +20% dei costi. 35 mezzi a lavoro ultimato dovranno essere di nuovo omologati in quanto la modifica comporterà sicuramente anche la perdita di capacità di carico, ovvero otto posti a sedere e un numero imprecisato in piedi".


Il sindacato si chiede se sia questa la scelta migliore: "Non era forse meglio lasciare le linee esistenti - che non hanno punti di incrocio con le linee Civis - a 600 volt, per farvi circolare le vecchie vetture e predisporre solo le nuove linee Civis a 750 volt dove utilizzare, opportunamente modificate nel frontale, le vetture Civis, considerato che tutti i filobus i ultima generazione come i nuovi Slaris Trollino possono funzionare indifferetntemente a 600 e/o 750 volt?"

La nota si conclude con un appello al neo sindaco Merola: "Chiediamo una seria riflessione per non commettere gli errori del passato che hanno portato Bologna in questo stato".