Bologna, 1 agosto 2012 - Tutti promossi, e tutti con il massimo dei voti. Anche per il 2012 i dirigenti della Regione Emilia Romagna dormono sogni tranquilli: il loro ‘premio di risultato’ guadagnato nel corso del 2011 è arrivato puntuale come sempre. E, come gli anni scorsi, la Regione ha messo mano al portafoglio staccando un assegno di 2.273.127 euro (da dividere con i direttori generali) per coprire la spesa dovuta a queste ‘gratifiche’, così come previsto dal contratto integrativo stipulato nel marzo 2012 con i sindacati. Nel quale, tra l’altro, si specifica come "il tetto massimo di risultato da riconoscere ai dirigenti che conseguiranno la valutazione più elevata, è calcolato in modo da utilizzare tutto l’importo stanziato".


La valutazione, già. Il sistema applicato dalla Regione prevede quattro fasce di merito: A (100% del premio); B (80%), C (60%), D (40%) ed E (nessun premio). Come nel 2011, anche quest’anno i dirigenti della giunta hanno ottenuto tutti i voti più alti. Su 170 ‘esaminati’ in 112 hanno preso A, mentre i restanti 58 si sono dovuti accontentare del voto B. Tradotto in soldoni: i primi, quelli con contratto a tempo indeterminato, hanno avuto tra i 18.151 e i 19.780 euro lordi in più. La differenza è dovuta alla posizione che ogni singolo dirigente occupa all’interno della struttura.


Un risultato che getta nuovi dubbi sul sistema di valutazione adottato da viale Aldo Moro, il quale prevede la valutazione del dirigente da parte del suo superiore in base al ‘piano di attività’, il documento dove sono indicati obiettivi e traguardi da raggiungere per ottenere il premio.


Già la scorsa primavera l’assessore al personale, Donatella Bortolazzi, aveva annunciato che il sistema sarebbe stato rivisto, e così avevano esplicitamente chiesto le organizzazioni sindacali. E oggi dalla Regione confermano: a ottobre sarà pronto un nuovo piano di valutazione per i dirigenti. Sperando che sia la volta buona.
 

di Andrea Zanchi