Bologna, 28 settembre 2012 - Una maxi-inchiesta ad ampio raggio sulle spesa dei gruppi consiliari della Regione Emilia-Romagna (ma probabilmente non solo quelle), con tanto di pool investigativo apposito, formato da cinque uomini della Gdf, a lavorarci a pieno ritmo. Cosi’ la Procura di Bologna ha deciso di muoversi per fare luce su eventuali cattive gestioni o sprechi di soldi da parte dei gruppi di viale Aldo Moro.
 

La maxi-inchiesta e’ stata affidata ai pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari e sara’ seguita direttamente dal procuratore capo Roberto Alfonso e dall’aggiunto Valter Giovannini. Per il momento, il fascicolo e’ conoscitivo: non c’e’ un’ipotesi di reato ne’ indagati. Come punto di partenza, il pool investigativo della Gdf analizzera’ nel dettaglio l’utilizzo dei fondi destinati ai gruppi, ma gli accertamenti potrebbero andare oltre, su altri tipi di spese. “L’inchiesta e’ ad ampio raggio, vediamo quello che viene fuori”, dice Alfonso.

L’obiettivo e’ quello di un’indagine molto scrupolosa, avverte il procuratore capo: “Abbiamo costituito un pool investigativo della Guardia di finanza per svolgere gli accertamenti nella maniera piu’ approfondita possibile”, dice ancora Alfonso. La nuova maxi-inchiesta si aggiunge alle altre tre su cui la Procura stava gia’ lavorando: quella sui rimborsi elettorali della Lega nord (di cui si occupava il pm Plazzi), quella sulle spese del gruppo Idv nel mandato 2005-2010 e quella sulle interviste a pagamento realizzate da alcuni consiglieri regionali (entrambe affidate al pm Scandellari).

Il pool investigativo della Guardia di finanza e’ composto di cinque uomini, tutti appartenenti al Nucleo di Polizia tributaria delle Fiamme gialle. Si tratta di due ufficiali e tre sottufficiali, che nei prossimi mesi lavoreranno fianco a fianco dei pm Antonella Scandellari e Morena Plazzi per spulciare nelle spese dei gruppi consiliari della Regione Emilia-Romagna e non solo. La richiesta di creare un pool apposito e’ arrivata dalla Procura, come ha spiegato oggi il procuratore capo Roberto Alfonso.

La disponibilita’ della Gdf a trovare cinque investigatori da ‘dedicare’ a questo complesso lavoro e’ arrivata proprio oggi: l’ha comunicata ad Alfonso direttamente il nuovo comandante provinciale della Gdf, Virgilio Pomponi, che gia’ ieri aveva fatto visita ad Alfonso, accompagnato dal comandante del Nucleo di Polizia tributaria, Piero Iovino. “Avevamo bisogno di un supporto di Polizia giudiziaria e abbiamo chiesto al comandante della Finanza un supporto di uomini. La nostra richiesta e’ stata accolta”, spiega Alfonso.
 

Per il momento, il pool della Gdf non ha ancora ricevuto formali deleghe dai pm Scandellari e Plazzi, ne’ sono state fatte acquisizioni di documenti. Ma le ricevera’ presto. La ‘mossa’ della Procura di Bologna arriva quando in tutta Italia la magistratura sta avviando accertamenti sui costi della politica, anche sull’onda dello scandalo della Regione Lazio. L’ultima notizia, di oggi, e’ dell’avvio di un’inchiesta anche a Torino.

“Molti uffici si stanno muovendo, del resto le indagini in questo settore le abbiamo cominciate noi”, rivendica Alfonso. Il riferimento e’ all’inchiesta su rimborsi elettorali e fondi della Lega nord, aperta dalla primavera scorsa, ma anche a quella sui fondi del gruppo consiliare dell’Idv, a cui pure la Procura lavora da tempo, sulla base dell’esposto presentato dall’ex dipietrista Domenico Morace.
 

Senza contare quella sulle interviste a pagamento realizzate da alcuni consiglieri regionali, aperta alla fine agosto. Insomma, manda a dire Alfonso, a Bologna si indagava sui costi della politica ben prima che scoppiasse lo scandalo in Lazio.
Il pool della Gdf si mettera’ al lavoro al piu’ presto e l’inchiesta, come spiega Alfonso, si sviluppera’ strada facendo.
“E’ ad ampio raggio
”, dice. Il punto di partenza, e’ chiaro, e’ la gestione dei fondi dei gruppi consiliari, su cui tra l’altro e’ gia’ avviata l’inchiesta relativa all’Idv (con l’ex consigliere Paolo Nanni indagato per peculato) e quella, in parte collegata, sulle interviste a pagamento. Ma l’inchiesta a cosa potrebbe allargarsi? “Ci metteremo a lavorare e vediamo quello che viene fuori”, dice genericamente il procuratore capo. Si valutera’ strada facendo il da farsi e la documentazione da controllare.

La maxi inchiesta (per ora conoscitiva) procedera’ in parallelo alle altre tre inchieste aperte a Bologna sui costi della politica, che proseguiranno per la loro strada. Del resto a condurle sono gli stessi pm che seguono la maxi indagine, Scandellari e Plazzi, entrambe nel pool di pm che, a Bologna, si occupano dei reati contro la pubblica amministrazione. E il coordinatore di questo pool, il procuratore aggiunto Valter Giovannini, seguira’ passo passo l’inchiesta insieme al procuratore capo Alfonso.

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