Bologna, 28 novembre 2012 - “Pronto Pd, mi fai votare?”. Sono un centinaio le persone che fino ad oggi hanno telefonato al quartier generale Pd di via Rivani per chiedere di essere ammessi al voto di domenica pur non avendo votato al primo turno. Una parte di questi, si precisa pero’ da fonti del partito, sono in realtà già elettori registrati che per qualche ragione non sono riusciti a votare domenica: per loro, semaforo verde.

Il problema riguarda invece il resto: secondo il Pd questi cittadini farebbero bene a non presentarsi domani e venerdì, quando l’ufficio elettorale di via Boldrini esaminerà le richieste degli elettori non registrati: a meno che non siano in grado di provare la loro impossibilità a registrarsi nelle settimane scorse per cause “indipendenti dalla loro volontà”. Un criterio destinato secondo il partito, se non ad azzerare, a ridurre di molto il numero dei pretendenti titolati. “La platea degli elettori ormai è quella”, ripetono in via Rivani, mentre i renziani puntano i piedi e fanno sapere che tanti cittadini non ancora preregistrati si aspettano di poter votare al ballottaggio di domenica. Il test decisivo sarà domani, quando si potrà constatare quanti cittadini si presenteranno in via Boldrini per chiedere la registrazione mettendo così sotto pressione comitato delle primarie e partito.

A furia di veicolare messaggi di chiusura “si rischia un ballottaggio falsato” e di vedere “pochissima gente” al secondo turno della sfida Renzi-Bersani, avverte Benedetto Zacchiroli, renziano, invitando a non mancare al secondo round dove “ne vedremo delle belle”, scommette. Zacchiroli, questa mattina dalle frequenze di E’tv-RadioNettuno, rivela anche di aver ricevuto telefonate di volontari impegnati ai seggi al primo turno decisi a disertare il secondo per via della chiusura del partito a nuove iscrizioni. Ma “nessuno ha il diritto di fare da giudice nei confronti dell’elettore”, rilancia ‘Zak’ che smonta l’obizione per cui avendo internet anche chi non poteva partecipare alla prima votazione poteva registrarsi per esserci al ballottaggio. Insomma, “c’è una interpretazione restrittiva delle regole”. E anche sui meccanismi per provare ad iscriversi per domenica, ad esempio gli orari e la dislocazione degli uffici in cui ci si deve recare, il Pd corre il rischio di apparire un partito “che non sa stare nel mondo, che non sa come funziona la vita”. Poi stoccata finale: “Mi piacerebbe avere in dono da Persiano (bersaniano, coordinatore dell’ufficio che sovrintende alla gestione delle primarie, ndr) la sfera di cristallo per sapere che sono pochi” gli elettori che possono aggiungersi ai seggi del ballottaggio.

Invita invece ad abbassare la tensione il segretario provinciale del democratici, Raffaele Donini: “Dobbiamo adoperarci tutti” affinché la competizione rimanga “nella normale dialettica e nel confronto democratico, perché stiamo facendo qualcosa di grandioso per il paese e per il Pd”. Insomma, guai a ‘rovinare’ gli sforzi fatti fin qui facendo volare gli stracci tra una fazione e l’altra. In prima persona, dunque, Donini si impegna: “Mi adoperero’ perche’ si abbassino i toni” e prevalga il “rispetto reciproco”, promette dalle frequenze di E’tv-RadioNettuno. E fin da subito Donini prova a smorzare il caso sulla ‘barriera' a chi vuole iscriversi per votare al ballottaggio. “Le regole non sono nella nostra disponibilità”, perché sono state definite prima dell’inizio dalla competizione: e le regole dicono che vota al secondo turno chi lo ha fatto al primo, salvo “casi eccezionali”. Quindi, “parlare di respingimenti totali” di aspiranti elettori “e’ sbagliato” e lo e’ altrattante alimentare un dibattito che puo’ indurre a pensare che ci sia una riapertura delle iscrizioni per domenica.

Al ballottaggio per le primarie del centrosinistra “vinca il migliore”. Romano Prodi mantiene ferma l’intenzione di non rivelare per chi, tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, parteggia. E questa mattina, a margine del decimo Euro-Cina forum a Bologna, alle domande dei cronisti l’ex premier si limita a rispondere: “Sulle primarie ho già detto tutto. Al ballottaggio? Vinca il migliore”.

Da Sel e dalla Fds di Bologna arrivano voti pro Bersani. “La mia scelta non puo’ che essere per Bersani, non solo perché lo conosco come una persona seria, ma perché lo sento piu’ garante di cio’ che oggi serve al mondo del lavoro, contro il privilegio. Al secondo turno di domenica un voto a Pier Luigi Bersani significa un progetto di governo per una sinistra più forte”, annuncia in un comunicato Giorgio Archetti, vicesindaco del Comune di San Lazzaro e componente dell’assemblea federale di Sel.
Domenica prossima “tornero’ al seggio di Porretta e votero’ Bersani con l’augurio che vinca, accantonando definitivamente la possibilità di dare a Renzi l’occasione si sgretolare e cancellare la sinistra italiana facendo buon gioco per i vari Monti, Berlusconi, Casini, Fini e compagnia cantante”, fa sapere il consigliere provinciale del Pdci Giovanni Venturi che al primo turno ha scelto Vendola, “ora penso che per il bene della sinistra italiana e dell’intero Paese, diventa importante non fare vincere Renzi".

(Fonte: Dire)