Bologna, 25 febbraio 2013 - Risultati definitivi per le elezioni politiche (clicca e leggi gli aggioramenti nazionali). In Emilia Romagna, al Senato, quando sono state scrutinate tutte le sezioni, la coalizione del Pd ha il 42,13%; segue Grillo al 23,08%, la coalizione del Pdl raccoglie il 21,33% e la Lista Monti l'8,91%.

Nelle Marche, sempre al Senato, quando sono state scrutinate tutte le sezioni, la coalizione del Pd ha il 33,18%, segue Grillo al 30,29%, la coalizione del Pdl raccoglie il 22,24% e la Lista Monti il 10,02%.

 

Questa la situazione alla Camera: in Emilia Romagna, quando sono state scrutinate tutte le sezioni, la coalizione del Pd ha il 40,16%, Grillo è secondo al 24,64%, la coalizione del Pdl raccoglie il 20,85% e la Lista Monti il 7,92%. Nelle Marche, scrutinate tutte le sezioni, Grillo è il primo partito al 32,13%, la coalizione del Pd ha il 31,06%, quella del Pdl raccoglie il 21,21%, la Lista Monti il 10,66%.

 

GLI ELETTI: CHI VA A ROMA

PD - Il Pd dell’Emilia-Romagna eleggerà 13 senatori. Fuori invece con ogni probabilità il capolista Sel Massimo Mezzetti, che dunque toglierà un problema a Vasco Errani: in caso di elezione, essendo l’assessore regionale alla Cultura, avrebbe reso necessario un rimpasto di giunta. Invece, con Sel sotto il 3%, fa il pieno il Pd: via libera dunque oltre al capogruppo al Comune di Bologna Sergio Lo Giudice, anche al faentino Stefano Collina, ultimo degli eletti.

I deputati del Pd dovrebbero essere (13 seggi): Josefa Idem, Maurizio Migliavacca, Claudio Broglia (sindaco Crevalcore), Cecilia Guerra, Rita Ghedini, Giorgio Pagliari, Francesca Puglisi (responsabile nazionale scuola), Maria Teresa Bertuzzi, Gian Carlo Sangalli, Stefano Vaccari, Leana Pignedoli, Sergio Lo Giudice (già presidente Arcigay), Stefano Collina.
 


MOVIMENTO CINQUE STELLE - Otto deputati e quattro senatori del Movimento 5 stelle in partenza per Roma dall’Emilia-Romagna. E’ questa la stima provvisoria, fatta con i dati attuali, che gli attivisti ‘grillini’ stanno facendo dal loro quartier generale a Bologna, al circolo Mazzini. Se le previsioni dei ‘grillini’ sono giuste (ma in via Mazzini in molti dicono che i deputati dovrebbero essere sulla decina), alla Camera dall’Emilia-Romagna andranno Giulia Sarti, Mara Mucci, Matteo Dall’Osso, Maria Elena Spadoni, Vittorio Ferraresi, Paolo Bernini, Michele Dall’Osso e Andrea D’Alessandro. I quattro ‘diretti’ al Senato, invece, sono Michela Montevecchi, Adele Gambaro, Maria Mussini ed Elena Bulgarelli.

 

PDL  A tradurre in seggi il risultato del partito di Silvio Berlusconi in Regione (16,78%) è il senatore uscente Filippo Berselli. A Palazzo Madama il Pdl dovrebbe conquistare certamente tre posti, piu’ un quarto, visto che probabilmente la Lega Nord non riuscirà ad eleggere nessuno dei suoi e la lista Monti sul secondo eleggibile (Mauro Libè, mentre passa il capolista Luigi Marino) ha un resto peggiore del Popolo delle Libertà. Stando così le cose, dando per scontato che il capolista Berlusconi opti per un’altra circoscrizione, a Palazzo Madama per il Pdl entrerebbero Anna Maria Bernini, Carlo Giovanardi, Franco Carraro e Laura Bianconi.


Alla Camera gli eletti del Pdl (16,41%), “a naso”, conferma Berselli, dovrebbero essere almeno sei, con la speranza di piazzare il settimo, se Rivoluzione civile e i finiani non riusciranno ad entrare. Quindi possono fare la valigia per Montecitorio Michela Brambilla, Sergio Pizzolante, Giovanni Mottola, Deborah Bergamini, Elio Massimo Palmizio e, forse, anche Francesco Biava. Traballa il seggio di Filippo Giorgetti, mentre Paolo Foschini, ex presidente del Consiglio comunale di Bologna e coordinatore del Pdl di Bologna, difficilmente entrerà.

 

Per la Lista Monti (1): Luigi Marino, già presidente Confcooperative.

 

Nelle Marche, secondo le simulazioni dei partiti, la ripartizione dei seggi al Senato (8 quelli assegnati alla regione) dovrebbe essere: 5 al Pd (Camilla Fabbri, Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi, la senatrice uscente Silvana Amati, Francesco Verducci, Mario Morgoni), uno al Pdl (il deputato uscente e coordinatore regionale Remigio Ceroni) e due al Movimento 5 Stelle (Serenella Fucksia e Peppino Giorgini), sempre che non scatti un seggio per la lista Monti, che candidava capolista l’imprenditrice ed ex deputata Pd Maria Paola Merloni.
 

 

EMILIA ROMAGNA: IL CONFRONTO

Non sono passati neanche tre anni dalle ultime elezioni regionali, ma il voto per le elezioni politiche di oggi restituisce uno scenario completamente diverso da quello del 2010. Azzardando un confronto coi risultati della Camera in Emilia-Romagna, quando mancavano ancora alcune sezioni all’appello, il Pd resta pur sempre il primo partito, anche se con un risultato diverso dal 40,65% delle regionali: in questo caso, infatti, si ferma al 37,02%. Ma, come a livello nazionale, anche in questo caso la sorpresa è il Movimento 5 stelle che tre anni fa, al suo esordio, si dovette ‘accontentare’ del 6% e oggi invece schizza al 24,62%. Sempre paragonando i due dati, si osserva che gli alleati del Pd in Regione sono in caduta libera: nel 2010 l’Italia dei valori prese il 6,45% e Rifondazione comunista il 2,79%, mentre oggi la lista Ingroia, che li racchiude entrambi, si ferma all’1,93%, rimanendo fuori dalla Camera. Sel, invece, sembra migliorare, visto che nel 2010 aveva preso l’1,79% e ora raggiunge il 2,90%.

 

Nel centrodestra si assiste a un vero e proprio tracollo: Pdl e Lega nord, che nel 2010 avevano messo a segno rispettivamente il 24,56% e il 13,68%, si arrestano al 16,28% e al 2.58%. In picchiata anche l’Udc che nel 2010 aveva totalizzato il 4,2% dei voti, mentre ora alla Camera non supera l’1,1%.
 

Alla luce di questi risultati, sembra davvero difficile che Vasco Errani possa lasciare in anticipo il suo posto di presidente di viale Aldo Moro per andare a Roma con Pier Luigi Bersani. E in questo senso un avvertimento chiaro è arrivato oggi dall’ex dipietrista Franco Grillini: attenzione, è il messaggio, perché così si rischia di consegnare la Regione ai grillini.

 

L'AFFLUENZA

Seppure in calo rispetto al 2008, l'Emilia Romagna resta una delle regioni con l'affluenza più alta alle urne.

Con un dato definitivo per 348 Comuni su 348, si sono recati a votare per il Senato l'82,02% degli aventi diritto. Erano stati l'86,15% nel 2008. Per la Camera l'81,85% contro l'86,17% del 2008. Record di affluenza a Bologna dove ha votato l'84,16% degli elettori.
 

Per quanto riguarda le Marche, l'affluenza registra una flessione di due punti percentuali alla Camera, e di tre punti al Senato rispetto alle elezioni politiche del 2008, secondo i dati pubblicati sul sito del Viminale Interno.it. Per la Camera ha votato il 79,82% degli elettori aventi diritto rispetto all’82,91% di cinque anni fa. Per il Senato ha votato il 79,47% degli iscritti alle liste elettorali, contro l’82,63% del 2008.