Bologna, 24 marzo 2014 - “Il Cie di Bologna non deve riaprire. In caso contrario troveranno un muro altissimo e fortissimo da parte di tutti i parlamentari del territorio”. A dirlo è Sandra Zampa, deputata bolognese del Pd, che questa mattina a Palazzo D’Accursio ha fatto il punto insieme all’ex ministro per l’Integrazione, Cecile Kyenge (video), e all’assessore comunale al Welfare, Amelia Frascaroli, sul centro di identificazione ed espulsione di via Mattei chiuso ormai da un anno.

“E noi vogliamo conservarlo gelosamente chiuso”, insiste Zampa. Ad oggi, spiega Frascaroli, “per la Prefettura non ci sono ancora le condizioni strutturali per riaprirlo. E per noi non deve riaprire. Sarebbe uno spreco di risorse, si rialzerebbero muri e si rimetterebbero le persone in condizioni disumane e anticostituzionali”. Subito dopo la chiusura, nel marzo 2013, la Prefettura diede il via a una prima tranche di lavori, grazie ad alcuni fondi da parte del ministero dell’Interno. Poi tutto è rimasto fermo.

Il Comune di Bologna sarebbe pronto a elaborare progetti alternativi per usare la struttura di via Mattei, ad esempio come centro d’accoglienza. “Abbiamo talmente bisogno di spazi che facciamo presto a fare un progetto”, sottolinea Frascaroli.

L’iniziativa di oggi, dunque, serve per tracciare una linea del Piave. “Io sostengo e appoggio la richiesta che è venuta dal Comune di Bologna di non riaprire il Cie di Bologna - afferma Kyenge - ma questa richiesta riguarda anche tanti altri centri in tutta Italia, la proposta viene dal territorio dalle Istituzioni locali e da una mobilitazione di consapevolezza di quello che rappresentano questi centri”.


Facci (Fi) attacca: “L'auto dell'ex ministro nel cortile d'onore di Palazzo d'Accursio”

Cecile Kyenge verso la candidatura al Parlamento europeo. Non lo dice espressamente, ma l’ex ministro per l’Integrazione, oggi a Bologna per sostenere l’appello a non riaprire il Cie, di fatto lo lascia intendere. “Aspettiamo la lista dei candidati dal partito - si schermisce Kyenge - io ho sempre detto che sono una cittadina italiana e sono al servizio del mio Paese”.

Non è però un mistero che Kyenge da qualche tempo a questa parte stia dando un respiro più internazionale ai temi che ha portato avanti da ministro. La lotta per la chiusura dei Cie, dice ad esempio oggi, “riguarda tutta l’Europa: ce ne sono molti aperti in vari Paesi. E’ un tema che riguarda i diritti umani” e che deve passare anche attraverso la “revisione degli accordi con i Paesi d’origine” degli stranieri che arrivano in Italia. In altre parole, ribadisce Kyenge, le politiche per l’immigrazione sono “un tema da portare oltre le frontiere italiane”.

Intanto, contro l’ex ministro si scaglia ancora una volta il centrodestra. Michele Facci, capogruppo di Forza Italia in Comune a Bologna, prende di mira la deputata Pd sui social network. “La Kyenge si presenta a Palazzo d’Accursio con auto di rappresentanza e scorta, parcheggiando dentro il cortile d’onore”, punta il dito Facci, che pubblica anche la foto dell’auto, dopo che si è spostata davanti alla Basilica di San Petronio, in piazza Maggiore. “Nemmeno il presidente Giorgio Napolitano ha ‘osato’ tanto - insiste Facci - mi domando: a che titolo?”.