Appennino di Bologna, ecco le infrastrutture da potenziare

Convegno a Lizzano, sindaci e istituzioni a confronto: "Servono leggi ad hoc per il territorio"

Lizzano (Bologna), 5 dicembre 2022 - Il confronto pubblico ‘Sos la montagna da salvare’, ospitato a Lizzano, ha ancora una volta confermato come trattare in modo uguale realtà che sono differenti non fa altro che aumentare il divario tra chi è più avvantaggiato e chi non lo è. Nel caso in questione è l’Appennino a essere penalizzato e chi vi abita deve fare i conti con una serie di difficoltà che, sommate, si trasformano in disagi.

Appennino di Bologna, ecco le infrastrutture da potenziare
Appennino di Bologna, ecco le infrastrutture da potenziare

"Non c’è una ricetta per uscire da questa situazione – ha spiegato il senatore Pier Ferdinando Casini – ma negli ultimi tempi bisogna registrare positivamente il fatto che vi sia un impegno comune. E’ chiaro che siamo indietro da tanti punti di vista, ma ci sono tutte le condizioni per iniziare a risolvere queste difficoltà". Sulla stessa lunghezza d’onda le parole dell’assessore regionale alla montagna Igor Taruffi. "Il primo passo da fare riguarda le infrastrutture – sono le parole di Taruffi – sia quelle materiali che immateriali. Stiamo lavorando a un progetto per velocizzare la strada statale Porrettana e allo stesso tempo per raddoppiare i binari della linea ferroviaria in modo tale da velocizzare le corse. Poi stiamo cercando soluzioni per potenziare il digitale con la fibra, in modo tale che l’Appennino non sia tagliato fuori dalle comunicazioni".

Più critico il sindaco di Alto Reno Terme Giuseppe Nanni: "Guido l’amministrazione di Granaglione prima e di Alto Reno Terme ora – ha raccontato il primo cittadino termale – dal 1985. I borghi si sono svuotati perché la nostra economia, basata sul turismo e sulla valorizzazione dei prodotti locali, è stata osteggiata da una serie di leggi che non hanno tenuto conto delle realtà del territorio. Ad esempio pensare che un castagneto sia considerato come un bosco". Anche per la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti si è perso parecchio tempo. "E’ da decenni – ricorda Evangelisti – che proponiamo di creare una zona franca per la montagna. Senza provvedimenti che vanno in questa direzione sarà difficile affrontare e risolvere le questioni legate a lavoro, sanità e infrastrutture". Presenti anche il senatore Marco Lombardo (Azione), il presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Maurizio Fabbri, il sindaco di Lizzano Sergio Polmonari e rappresentanti di categoria.

 

 

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