Asp Bologna, Merola silura l’amministratore Borghi

Terremoto a sorpresa ai vertici dell’istituzione. Non confermata anche la dg Elisabetta Scoccati

Gianluca Borghi, amministratore dell’Asp, e la direttrice generale Elisabetta Scoccati

Gianluca Borghi, amministratore dell’Asp, e la direttrice generale Elisabetta Scoccati

Bologna, 21 dicembre 2018 – Un fulmine a ciel sereno. Il sindaco Virginio Merola ha deciso di non confermare Gianluca Borghi alla guida di Asp, l’azienda pubblica di servizi alla persona. Non solo. Lascerà anche la direttrice generale Elisabetta Scoccati, braccio destro di Borghi in questi anni. Un vero e proprio terremoto totalmente inaspettato, che ha colto di sorpresa anche i diretti interessati. Il mandato di Borghi, nominato amministratore unico nel 2014, sarebbe scaduto a fine anno, ma non c’era stato alcun segnale nei mesi scorsi in direzione di una rottura.

Poche settimane fa, invece, Merola di ritorno dal suo viaggio in Cina ha comunicato la propria decisione. I nuovi vertici saranno nominati all’inizio del 2019 e si insedieranno in un periodo di grossa transizione all’interno dell’istituzione. Borghi, 54 anni, tra i fondatori dei Verdi, in passato assessore e consigliere regionale e una vita spesa nel sociale e nella cooperazione internazionale, nel suo mandato ha, infatti, governato profondi processi di cambiamento. Primo fra tutti, l’unificazione delle tre Asp Irides, Giovanni XXIII e Poveri Vergognosi in quella unica, attuale. Un passaggio cruciale nelle politiche socio-sanitarie ed educative del Comune.

Solo a settembre, inoltre, l’Asp aveva licenziato un nuovo regolamento per la gestione del patrimonio immobiliare, case, negozi e terreni agricoli che rappresentano una fonte indispensabile per il proprio finanziamento: sono state introdotte norme molto più rigide rispetto al passato che da un lato hanno escluso dalla partecipazione ai bandi collaboratori e parenti dei dipendenti e dall’altro hanno introdotto garanzie più stringenti per il pagamento degli affitti. Senza dimenticare le azioni (legali e non) intraprese in queste mesi per recuperare i quasi 3 milioni di euro di morosità non saldati. Insomma, visti i risultati, i presupposti per una conferma parevano esserci tutti, ma il sindaco ha deciso per un’altra strada. Dalla nomina del successore, prevista per l’inizio del prossimo anno, probabilmente si capirà anche qualcosa di più sulle motivazioni.

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