Bologna, Bernini capogruppo di Forza Italia al Senato

Rivincita della senatrice azzurra dopo la presidenza sfumata. Nominata per acclamazione dalla pattuglia berlusconiana

Anna Maria Bernini, senatrice di Forza Italia, nell’aula di Palazzo Madama

Anna Maria Bernini, senatrice di Forza Italia, nell’aula di Palazzo Madama

Bologna, 28 marzo 2018 – Anna Maria Bernini è stata nominata presidente del gruppo di Forza Italia al Senato. Una scelta per acclamazione, dopo che la proposta lanciata dal decano degli azzurri Alfredo Messina è stata accolta da tutti i colleghi della pattuglia berlusconiana con un’alzata di mano all’unanimità. Per la Bernini – bolognese doc, guida di FI in Regione – si tratta di una piccola rivincita politica, dopo che aveva sfiorato la presidenza del Senato, andata a Maria Elisabetta Casellati, anche lei di FI. Proprio sul suo nome la coalizione di centrodestra aveva rischiato di sfaldarsi: con FI orientata su Paolo Romani, lo strappo dei senatori leghisti di indicare la Bernini nella seconda votazione pochi giorni fa aveva causato la rottura tra Salvini e Berlusconi, prima di una ricucitura lampo notturna che per ora sembra ancora tenere.

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Acqua passata. In fondo, era stata proprio la Bernini a dichiararsi ineleggibile a quelle condizioni (cioè col voto degli alleati, ma senza il via libera dei suoi), dimostrando ancora una volta la sua fedeltà a Silvio Berlusconi.

Una fiducia reciproca, dato che il Cavaliere la volle prima ministro, nel 2011, poi vicepresidente vicario del gruppo parlamentare di Forza Italia nella scorsa legislatura. Ieri, la nuova ‘promozione’: «Grazie a tutti i miei straordinari colleghi per la fiducia e al presidente Silvio Berlusconi, ci aspetta un entusiasmante lavoro da fare insieme», le sue prime parole, affidate a Twitter. Nessun riferimento alla bufera dei giorni scorsi, confermando uno stile che la Bernini aveva mantenuto anche nei momenti più caldi, evitando qualsiasi commento polemico.

Tanto da tornare ad applaudire la scelta della Casellati: «Una svolta rosa, ma non ne farei una questione di genere. L’abbiamo fatta votare da una componente politica che non ha mai manifestato particolari attenzioni, per usare una metafora, nei confronti del nostro movimento politico, ma ha capito che era importante farlo per dare una risposta al Paese». Riferimento esplicito al M5s, con cui ora inizierà la partita decisiva: quella per il Governo del Paese.

Un’altra senatrice bolognese, Lucia Borgonzoni, è stata intanto nominata vicecapogruppo della Lega nord.

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