Centrodestra, Bernini in Veneto e in regione

La presidente uscente dei senatori forzisti divisa tra Padova e l’Emilia-Romagna. Con Lega e Fd’I il cerchio sui nomi si chiude oggi

Migration

Bologna, 21 agosto 2022 - Anna Maria Bernini dovrebbe correre in Veneto al Senato (Padova, probabilmente), in un collegio sicuro per Forza Italia, ma con ogni probabilità dovrebbe essere candidata anche capolista in un listino del plurinominale del Senato in Emilia-Romagna, forse a Bologna, forse no, oggi si saprà. E’ questa l’indiscrezione che viene fuori da un sabato tesissimo per ogni partito del centrodestra, le liste sono in dirittura d’arrivo e non mancano gli intoppi. Forza Italia, in particolare, si trova a dover comporre un puzzle decisamente complicato.

A rischio, per il partito di Silvio Berlusconi, non ci sarebbero soltanto i parlamentari uscenti – secondo i calcoli più pessimisti, la squadra si ridurrebbe a una cinquantina tra deputati e senatori rispetto agli attuali 123 –, ma anche big e nomi storici. Incombe, insomma, la riforma del taglio dei parlamentari che debutterà nella nuova legislatura, come per tutti i partiti. Per gli azzurri, in più, c’è l’ombra dei consensi che il 25 settembre potrebbero fermarsi poco sotto il 10%. Così la tela delle liste si fa e si disfa, a costo di sacrifici indigesti a diversi esponenti.

Il domino scatenato dalla Bernini, presidente dei senatori forzisti uscente e probabile a Padova, potrebbe portare Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato nei due governi Conte e nel governo Draghi, a correre in un collegio altrettanto sicuro in Basilicata. Ovviamente, non mancano le polemiche. Nell’area bolognese la speranza di eleggere un parlamentare starebbe vacillando, almeno secondo le ultimissime previsioni, e per questo non sarebbe scontato che Aldo Marchese, fedelissimo proprio della Bernini e coordinatore azzurro in città, corra anche lui alla Camera in città.

Potrebbero invece esserci, secondo le ultime indiscrezioni, Anna Maria Cesari e Costanza Bendinelli per il listino bolognese alla Camera, mentre, a sorpresa, per il Senato potrebbe rispuntare un ex consigliere comunale ai tempi di Giorgio Guazzaloca, Angelo Scavone. Per quanto riguarda invece ‘Noi per l’Italia’, il partito di Maurizio Lupi, resterebbe robusta la possibilità di vedere candidato all’uninominale da San Giovanni in Persiceto a Carpi il moderato Gianpiero Samorì, un collegio comunque considerato blindato per il centrosinistra. In ogni caso, oggi il puzzle dovrebbe essere composto e ufficializzato.

Più avanti la Lega, che due giorni fa ha ufficializzato i collegi uninominali di tutta Italia e che sta chiudendo, anche lei non senza patemi, i listini plurinominali. Difficile dire con certezza cosa accadrà, specie alla Camera dove si sono proposti in molti. In quota ci sarebbero in primis i parlamentari uscenti Gianni Tonelli (favorito) e Carlo Piastra, oltre al sindaco di Sant’Agata bolognese, Beppe Vicinelli. Molto probabile Lucia Borgonzoni nel listino del Senato su Bologna (e anche altrove), mentre secondo alcune indiscrezioni avrebbe suscitato stupore tra gli alleati la scelta della Lega di candidare Benedetta Fiorini all’uninominale di Casalecchio e Imola. Alcuni avrebbero letto questa mossa come un possibile sgarbo intenzionale nei confronti di Anna Maria Bernini (la Fiorini fu eletta nel 2018 nelle fila di Forza Italia), scaramucce senza conferme, in ogni caso c’è una campagna elettorale dura da portare avanti e la cosa singolare è che né il centrosinistra (c’è il verde Bonelli, romano), né il centrodestra (Fiorini è di Reggio Emilia e nel 2018 fu eletta a Sassuolo) propongono dei candidati che fanno riferimento al territorio in cui si accingono a correre.

Oggi dovrebbe chiudere le liste infine anche Fratelli d’Italia, che come noto da tempo punta principalmente a riconfermare i parlamentari uscenti Galeazzo Bignami (Camera) e Alberto Balboni (Senato), entrambi dovrebbero essere capilista al proporzionale. Resta più che viva l’ipotesi che a candidarsi all’uninominale di Bologna centro per il centrodestra sia Dalila Ansalone, vicepresidente nazionale di Azione universitaria e consigliera di quartiere per Fd’I al Santo Stefano. Mentre per il Senato resterebbe allo stesso tempo possibile la candidatura nell’uninominale di Bologna (contro Casini) del consigliere comunale Felice Caracciolo. Altri nomi di Fratelli d’Italia sono quelli dei parlamentari uscenti Gianluca Vinci e Tommaso Foti, ma fuori da Bologna, al pari di Ylenia Lucaselli, la cui collocazione sarebbe ancora incerta. Stesso discorso fatto per gli alleati, la scadenza per le candidature è domani e oggi il quadro dovrebbe essere finalmente completo anche per il partito di Fratelli d’Italia.

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro