Bredamenarinibus, Bonaccini: "E' tutto fermo, il Governo che fa?"

Il Governatore: "La Regione sta facendo la sua parte, predisponendo nostre linee di finanziamento specifico"

Lavoratori dell'ex Breda (FotoSchicchi)

Lavoratori dell'ex Breda (FotoSchicchi)

Bologna, 21 settembre 2018 - Non si muove foglia attorno all’ex Bredamenarini. E per viale Aldo Moro è allarme rosso. “Sono molto preoccupato per le notizie che continuano ad arrivare dal fronte Industria Italiana Autobus e francamente non capisco”, esordisce il presidente della Regione, Stefano Bonaccini (VIDEO).

Undici giorni fa, ricorda, “c'è stato un incontro al Ministero dello Sviluppo economico in cui le parti hanno concordato cose che non stanno accadendo”. E le conseguenze sono “gravi. I lavoratori continuano a non percepire lo stipendio, nonostante gli impegni dell'azienda e le rassicurazioni del Governo”. Secondo, a seguito di “dichiarazioni del Ministro alla stampa, apprendiamo di sicuri ingressi nella compagine societaria senza che poi nulla si muova. Avevo pubblicamente riconosciuto il passo avanti, ma prendo atto che tutto è ancora fermo. Il tavolo ministeriale, con le parti e le istituzioni locali, sarebbe la sede propria dove discutere e comunicare, ma non viene riconvocato da agosto, un modo davvero eccentrico di gestire le cose”. Gli unici fatti “concreti – attacca Bonaccini - li stiamo producendo noi. Le nostre aziende di trasporto stanno sbloccando e anticipando pagamenti per assicurare liquidità all'azienda; solo oggi una di queste ha messo in pagamento anticipato fatture per 600.000 euro”. Anche le aziende verso cui l’ex Bredamenarini “risulta in ritardo o inadempiente stanno confermando le commesse per assicurare un futuro alla produzione. C'è più sensibilità da parte loro che non da parte di chi dovrebbe dare il buon esempio e le voglio ringraziare pubblicamente per questi sforzi”. A questo punto “vorrei essere rassicurato dal Ministro - sottolinea il presidente della Regione - che queste risorse saranno effettivamente impiegate per pagare gli stipendi dei lavoratori e non per pagare la produzione turca; così come vorrei garanzie che le commesse emiliano-romagnole serviranno a rilanciare la produzione italiana e non quella di altri, a proposito di ‘prima gli italiani’”. Infine, “purtroppo nel silenzio e nell'indifferenza del Ministero, stiamo predisponendo nostre linee di finanziamento specifico, tramite bando, per sostenere sul piano industriale le produzioni di mezzi di trasporto collettivo di nuova generazione, totalmente green. È quanto ci eravamo impegnati a fare davanti alle Rsu e ai lavoratori di Bredamenarini nell’assemblea in fabbrica con loro, perché occuparsi di una produzione significa anche guardare al futuro mentre si gestisce l'emergenza. Posso chiedere - conclude Bonaccini- cosa sta facendo il Governo nel frattempo? Non sarebbe ragionevole incontrarci, parlare, coordinare gli sforzi? E soprattutto, quando saranno pagati gli stipendi?”.  

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