Crisi di governo e ipotesi elezioni, come caleranno i parlamentari bolognesi

Per effetto della Legge costituzionale del 2020, alle prossime politiche i parlamentari sotto le Due Torri subiranno un forte calo

Bologna, 16 luglio 2022 - Dovrebbero calare dai 18 del 2018 a una dozzina, circa, gli eletti bolognesi alla prossima tornata elettorale, le Politiche. Elezioni che potrebbero tenersi nel maggio del 2023, qualora la legislatura dovesse andare avanti con un Draghi bis o con un’altra formula conservativa, con una conclusione a scadenza naturale. Ma che invece potrebbero essere anticipate, qualora la decisione del premier Mario Draghi dovesse esse reiterata, seguita dall’impossibilità del Colle di dare un altro mandato per formare un governo. Autunno 2022 oppure primavera 2023, presto l’Italia andrà a votare, e per effetto della recente riduzione dei parlamentari, che dalla prossima legislatura passeranno da 630 a 400 alla Camera e da 315 a 200 al Senato (gli elettivi), ovviamente ovunque ci sarà una contrazione degli eletti. A Bologna la riduzione sarà quella naturale, di circa un terzo, con i collegi dell’attuale legge elettorale – che quasi sicuramente non cambierà – che perderanno per strada dei pezzi.

Camera

I collegi uninominali alla Camera passeranno a tre, uno in meno rispetto al 2018. In particolare, una parte del Modenese sarà aggregata al territorio della città metropolitana di Bologna a formare due collegi interprovinciali: "il collegio 5, Imola, che aggrega la parte centro–meridionale della città metropolitana di Bologna (con Casalecchio e San Lazzaro) – si legge nella riorganizzazione istituzionale – e la confinante zona di Vignola della provincia di Modena con il collegio 7", che tiene dentro Carpi "con Comuni settentrionali della provincia di Modena e della città metropolitana di Bologna (ci sono tra gli altri Budrio e Castel Maggiore)". Infine il collegio 6, che tiene dentro la città di Bologna. Per il plurinominale invece ci sarà il collegio 2, nel quale sono attribuiti 7 seggi, che aggregherà gli uninominali n. 4 Modena, n. 5 Imola, n. 6 Bologna e n. 7 Carpi, e che è costituito dal territorio della città metropolitana di Bologna, dalla provincia di Modena e da alcuni Comuni del Reggiano.

Senato

Abbastanza cervellotici anche gli accrocchi per l’elezione al Senato. Il collegio 2 (Modena) include una parte del territorio della provincia di Reggio nell’Emilia, una parte del Modenese (esclusa la zona di Vignola) e anche due Comuni della montagna bolognese, Gaggio Montano e Lizzano in Belvedere. Il collegio 3 invece (Bologna) è costituito dal territorio della città metropolitana di Bologna (ad esclusione dei due Comuni aggregati al collegio 2) e da una parte del Modenese, inclusi Vignola, Spilamberto e Castelvetro. Al plurinominale, cinque i seggi disponibili, afferiranno i collegi uninominali 3 (Bologna), 4 (Ravenna), 5 (Rimini). Dentro quindi anche una parte del Modenese, Ferrara e Forlì-Cesena.

Gli altri numeri

Verosimilmente, Bologna dalla Camera potrebbe eleggere 78 candidati, dal Senato i restanti per arrivare a dodici. Stime, numeri comunque variabili. Cinque anni fa andò così. Il Pd centrò tutti e quattro i seggi dei collegi all’uninominale: eletti Soverini (Imola), Benamati (Casalecchio), Critelli (San Giovanni), De Maria (Bologna centro). Al plurinominali passarono Cantone e Rizzo Nervo. Per la Lega la spuntò Tonelli, mentre per il M5S eletti Dall’Osso e Carbonaro. Infine, per Leu, Bersani. Al Senato invece, in centro vinse Casini, mentre a Imola e in pianura la spuntò Balboni (FdI), in rappresentanza del centrodestra. Al plurinominale, in un collegio che comprendeva Bologna con tutta la Romagna si assegnarono otto scranni: 2 per l’M5s (Montevecchi e Croatti), 2 per la Lega (Borgonzoni e Campari), 2 per il Pd (Manca e Bellanova). Furono eletti infine Bernini (Forza Italia) ed Errani (Leu).

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro