Carta Smeraldo, rebus consegne. Al Navile in attesa 15mila utenze

Bologna, 5 luglio 2022 - Sono poco meno di 15mila, il dato è dell’ultima decade di giugno, le utenze del quartiere Navile che non hanno ancora ricevuto la Carta Smeraldo, ovvero la tesserina verde che serve per conferire nei cassonetti i rifiuti indifferenziati. La consegna delle tessere stesse, secondo i piani del Comune, dovrebbe terminare con l’avvio dell’ultimo ecosportello previsto nel Quartiere, ossia quello in zona Corticella a partire dall’11 luglio. Intanto da un’interrogazione inoltrata a Palazzo d’Accursio da Fratelli d’Italia vengono fuori i dati sulle zone del Navile per ora più coperte. In zona Lame, per esempio, la consegna a fine giugno è arrivata all’83,34% (non raggiunto lo 0,62% delle utenze), con tre passaggi svolti e l’aiuto dell’ecosportello. Resta invece decisamente a metà la consegna in zona Corticella, dove a al 20 giugno, con un solo passaggio svolto da febbraio, le consegne alle utenze erano al 50,49%, con una massa critica di utenze rimanenti al 42,77%. Un po’ più morbida la situazione in Bolognina, dove con una consegna al 62,82% (al 57,36% utenze non domestiche con contenitore) resterebbe una quota di popolazione non raggiunta molto residuale (11,66%). "Le operazioni di distribuzione risultano regolari e tracciate dal gestore per ogni utenza alla quale è stata consegnata la tessera o non reperita, con un sistema informatico aggiornato con le posizioni Tari attive", specifica il Comune in risposta all’interrogazione.

Attacca però il gruppo consiliare di FdI. "In Bolognina i gravi problemi di raccolta rifiuti sono sotto gli occhi di tutti, come Fdi denuncia da tempo – sottolinea il consigliere comunale Stefano Cavedagna –. L’introduzione della Carta Smeraldo non fa che aumentare i gravi disagi già presenti. Inoltre, la consegna delle Carte è in ritardo, mancano ben 15mila tessere. C’è chi non ha ricevuto neanche la notifica. Per ovviare il problema il Comune si inventa lo ‘spazzino di quartiere’, che deve raccogliere da terra i sacchi del rusco. Viene da ridere, per non piangere. Due milioni e mezzo di euro per pagare spazzini che raccolgano quel che non è dentro i cassonetti. Inoltre, lo spazzino partirà per ultimo al Navile, solo a settembre: le comiche. Bisogna rivedere l’intero sistema e introdurre premi per chi differenzia bene, non una ‘carta’ con cui chi butta il rusco in terra risparmierà".

D’accordo Forza Italia. "Esistono metodi per premiare i cittadini previsti dalla legge – spiega Nicola Stanzani, consigliere di Forza Italia –. Lo spazzino di quartiere invece è solo la rincorsa di una situazione che va peggiorando da sé. Non c’è l’interesse politico ed economico ad andare in quella direzione". Molto critica anche la Lega, per il consigliere Giulio Venturi "non serve solo lo spazzino di quartiere: Bologna ha bisogno di tecnologie all’avanguardia che permettano di mantenere la città in condizioni decorose. E bisogna studiare, una volta per tutte, il nuovo servizio di raccolta rifiuti nel centro storico poiché da ottobre ad oggi non è ancora stato presentato un atto ufficiale". Sulla stessa linea la collega leghista Francesca Scarano. "Vorrei tanto che tutta la gestione dalla raccolta rifiuti, allo svuotamento cestini e pulizia strade (spazzamento e lavaggio) fosse all’altezza di una città come Bologna e di una multiutility come Hera – sottolinea la capogruppo del Carroccio –. Ma quello che vediamo nella quotidianità e che lascia attoniti anche i turisti è indecoroso. E non sarà lo spot di ulteriori spazzini a cambiare la situazione. Lo spazzamento è già effettuato da Hera su tutte le vie della città e non si possono imputare i disservizi e il degrado alla inciviltà dei bolognesi. Da tempo denuncio una sudditanza del Comune nei confronti di Hera, che dovrebbe garantire un servizio molto più qualificato e completo".