Andrea Cangini e Matteo Salvini

Bologna, 6 ottobre 2021 - Il peggior risultato del centrodestra sotto le Due Torri negli ultimi vent’anni crea tensione nella coalizione. Parla di "disastro annunciato" Andrea Cangini, senatore di Forza Italia, che mette sul banco degli imputati il leader della Lega Matteo Salvini. Su Facebook, Cangini rivela "un piccolo retroscena, per me nient’affatto gratificante". Spiega: "Incredulo per il veto posto" da Salvini "alla mia ipotetica candidatura a sindaco, i primi di giugno misi l’orgoglio da parte e lo chiamai nella speranza di scongiurare un disastro annunciato. Non rispose. Gli scrissi un messaggio. Non rispose neanche a quello". Il rimpianto di Battistini: "Siamo arrivati tardi" "Fu, per me – continua il senatore di FI – la conferma della radicale impoliticità" di Salvini, "di una sconcertante indisponibilità al confronto, di una pericolosa tendenza a vivere dentro una bolla di consenso effimero da social". Cangini ribadisce quanto affermato a caldo lunedì, a risultato delle urne acquisito: "Non è il coraggio, ma la paura che ispira le scelte di Salvini. La paura del confronto, la paura degli alleati, la paura che alla demagogia subentri la politica". "Le polemiche non servono", ribatte Andrea Ostellari, senatore del Carroccio e commissario in Emilia. "Abbiamo davanti importanti ballottaggi in molti Comuni e l’obiettivo per tutta la coalizione deve essere uno solo: vincere". Le analisi, invece, "sono sempre utili".  La scelta di appoggiare la candidatura civica di Fabio Battistini, ricorda Ostellari, "è stata condivisa da tutti i partiti, compreso quello di Cangini. Purtroppo è stata presa troppo tardi. Questo è il problema. Chi oggi incolpa Salvini dimostra scarsa obiettività e capacità di inclusione. Invece di fare polemica aiuti a far crescere e a convincere quel 50% che non è andato a votare". "Ci sono molte partite aperte in tante città, non tiriamoci la croce addosso", afferma Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia. Certo, conferma, "il mio candidato sindaco è sempre stato Cangini". Che "avrebbe rappresentato un bacino elettorale più ampio, più trasversale" rispetto a Battistini. La Bernini getta acqua sul fuoco delle polemiche. "È inutile puntare il dito – afferma –. Ma è di tutta evidenza la necessità di una discussione insieme con gli alleati sulle nostre strategie future, che dovranno essere più efficaci".  In merito alla lotta tra Fratelli d’Italia e Lega per la leadership del centrodestra, la Bernini commenta: "La competizione di solito è sana, fa crescere. Ma ci vuole un vero spirito federativo, una generosità inclusiva che ho visto manifestarsi in Silvio Berlusconi. Che è e sarà in campo". Analizzando il risultato negativo della Lega in città (il Carroccio è sceso dal 18,45% delle scorse regionali al 7,74%), Ostellari commenta: "In città il risultato ci impegna a lavorare ancora di più. A partire dai consigli di quartiere, dove passiamo da zero a otto consiglieri, e con la presenza costante sul territorio cittadino, dalla Bolognina alla Barca. La Lega c’è e prosegue il suo percorso di rinnovamento".

Politica

Bologna, 6&nbsp;ottobre 2021 -&nbsp;Il peggior risultato del centrodestra sotto le Due Torri negli ultimi vent’anni crea tensione nella coalizione. Parla di "<a href="https://www.ilgiorno.it/politica/elezioni-comunali-2021-pd-vittoria-centrodestra-divisioni-1.6879441">disastro annunciato</a>" Andrea Cangini, senatore di Forza Italia, che mette sul banco degli imputati il leader della Lega Matteo Salvini. Su Facebook, Cangini rivela "un piccolo retroscena, per me nient’affatto gratificante". Spiega: "Incredulo per il veto posto" da Salvini "alla mia ipotetica candidatura a sindaco, i primi di giugno misi l’orgoglio da parte e lo chiamai nella speranza di scongiurare un disastro annunciato. Non rispose. Gli scrissi un messaggio. Non rispose neanche a quello". 
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"Fu, per me – continua il senatore di FI – la conferma della radicale impoliticità" di Salvini, "di una sconcertante indisponibilità al confronto, di una pericolosa tendenza a vivere dentro una bolla di consenso effimero da social". Cangini ribadisce quanto affermato a caldo lunedì, a risultato delle urne acquisito: "Non è il coraggio, ma la paura che ispira le scelte di Salvini. La paura del confronto, la paura degli alleati, la paura che alla demagogia subentri la politica". 
"Le polemiche non servono", ribatte Andrea Ostellari, senatore del Carroccio e commissario in Emilia. "Abbiamo davanti importanti ballottaggi in molti Comuni e l’obiettivo per tutta la coalizione deve essere uno solo: vincere". Le analisi, invece, "sono sempre utili". La scelta di appoggiare la candidatura civica di <a href="https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/politica/battistini-elezioni-2021-1.6879308">Fabio Battistini</a>, ricorda Ostellari, "è stata condivisa da tutti i partiti, compreso quello di Cangini. Purtroppo è stata presa troppo tardi. Questo è il problema. Chi oggi incolpa Salvini dimostra scarsa obiettività e capacità di inclusione. Invece di fare polemica aiuti a far crescere e a convincere quel 50% che non è andato a votare". "Ci sono molte partite aperte in tante città, non tiriamoci la croce addosso", afferma Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia. Certo, conferma, "il mio candidato sindaco è sempre stato Cangini". Che "avrebbe rappresentato un bacino elettorale più ampio, più trasversale" rispetto a Battistini. 
La Bernini getta acqua sul fuoco delle polemiche. "È inutile puntare il dito – afferma –. Ma è di tutta evidenza la necessità di una discussione insieme con gli alleati sulle nostre strategie future, che dovranno essere più efficaci". In merito alla lotta tra Fratelli d’Italia e Lega per la leadership del centrodestra, la Bernini commenta: "La competizione di solito è sana, fa crescere. Ma ci vuole un vero spirito federativo, una generosità inclusiva che ho visto manifestarsi in Silvio Berlusconi. Che è e sarà in campo". 
Analizzando il risultato negativo della Lega in città (il Carroccio è sceso dal 18,45% delle scorse regionali al 7,74%), Ostellari commenta: "In città il risultato ci impegna a lavorare ancora di più. A partire dai consigli di quartiere, dove passiamo da zero a otto consiglieri, e con la presenza costante sul territorio cittadino, dalla Bolognina alla Barca. La Lega c’è e prosegue il suo percorso di rinnovamento".

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