Bologna, 31 maggio 2023 – L’intelligenza artificiale sbarca in Parlamento. E così a scrivere l’intervento ci pensa l’algoritmo. Tra l’esperimento e la provocazione è il bolognese (d'adozione) Marco Lombardo, senatore di Azione, segretario provinciale dei calendiani ed ex assessore al Lavoro della giunta di Virginio Merola, a fare il curioso test.
Ascoltandolo sembra un normale discorso su un disegno di legge dedicato ai lavoratori transfrontalieri, ma alla fine dell’intervento si scopre che non tutto è come sembra.
“L’intervento che avete appena ascoltato non è mio e nemmeno il prodotto dell’intelligenza umana; è il prodotto di un algoritmo di intelligenza artificiale Chat Gpt-4 ed è stato validato in collaborazione con una società di engineering che si occupa di intelligenza artificiale e di transizione digitale“, ha spiegato in Aula. Ma la rivelazione arriva solo alla fine dell’intervento sul dl siccità. Come postilla, una domanda: “Quanti di noi – chiede all’Assemblea – oggi sono in grado di distinguere un testo prodotto dall’intelligenza umana e un flusso di pensieri, in ambito tecnico si chiama ‘chain of thought’, prodotto da un algoritmo di intelligenza artificiale?". L’obiettivo, dice Lombardo, “è aprire un dibattito pubblico serio in Italia, al di là delle mode del momento, per analizzare le implicazioni etiche, economiche e sociali dell’utilizzo degli algoritmi di intelligenza artificiale. La crescita dell’intelligenza artificiale è impressionante e può comportare grandi opportunità in settore economici strategici e nel progresso scientifico, ma può comportare anche rischi per un utilizzo improprio e manipolativo nella diffusione di informazioni errate o nell’alterazione dei processi decisionali”.
Per il senatore, insomma, serve “un approccio equilibrato nei confronti dell’innovazione tecnologica“. Plaude all’esperimento Carlo Calenda, leader di Azione: “Bravo Lombardo a sollevare questa questione. Ho letto il testo. Impeccabile. Non mi è ancora chiaro se siamo davanti a un progresso o a un regresso...”.
Lombardo, del resto, da sempre è interessato all’impatto della tecnologia sulle nostre vite. Nel 2012, quando in tasca aveva ancora la tessera del Pd (lasciò i dem nel 2021, dopo aver appoggiato alle primarie del centrosinistra a Bologna Isabella Conti che perse la sfida contro l’attuale sindaco Matteo Lepore), lanciò infatti il primo circolo online d’Italia. E fu sempre lui, da assessore al lavoro, a dare il via alla ’Carta di Bologna’, che garantiva più tutele ai rider.