MONICA RASCHI
Politica

Bologna, durissimo scontro tra sindaco e Fratelli d’Italia nel giorno del ricordo. Video

Matteo Lepore: “I militanti di Gioventù Nazionale sono entrati in Comune senza autorizzazione. Bignami e Cavedagna: “Falsità, quereliamo. Avevamo il permesso della Questura, ma il Comune era chiuso”

Bologna, durissimo scontro tra sindaco e Fratelli d’Italia nel giorno del ricordo. Video

Bologna, 9 febbraio 2025 – Il Giorno del Ricordo si è caratterizzato, oltre che per una fiaccolata di omaggio alle vittime delle Foibe, per una dura polemica tra l’amministrazione comunale, Gioventù Nazionale e Fratelli d’Italia.

"Inaccettabile quanto accaduto questa sera: un gruppo di militanti di Gioventù Nazionale in corteo per commemorare le Foibe si è introdotta senza autorizzazione a Palazzo d’Accursio, già chiuso, per deporre una corona commemorativa per il Giorno del Ricordo senza alcun accordo con la nostra amministrazione", dichiara il sindaco Matteo Lepore.

"Da quanto apprendiamo sul posto erano presenti diversi esponenti di Fratelli d’Italia, dal deputato Bignami, all’europarlamentare Cavedagna, al consigliere regionale Sassone, insieme alla consigliera comunale Zuntini – prosegue il primo cittadino –. Quest’ultima si è resa in particolare responsabile di un atto a mio avviso grave. Ha chiesto alla Polizia locale di entrare a Palazzo d’Accursio dall’ingresso riservato al personale politico e amministrativo, e con uno stratagemma ha fatto introdurre il corteo a Palazzo per deporre la corona, in modo abusivo e in sfregio del minimo rispetto per quel luogo. Gli esponenti di Fratelli d’Italia dovranno spiegare il perché della loro presenza e del ruolo di facilitatori. Chiederemo conto di questo oltraggio e sporgeremo denuncia per l’accaduto. A quanto pare, l’estrema destra continua a desiderare e provare ebbrezza per gesta del ventennio passate alla storia".

Pronta la replica di Galeazzo Bignami: "Ho letto il comunicato del sindaco di Bologna. Stasera presenterò querela per calunnia e diffamazione. Come testimoniano le immagini di un video una corona è stata apposta fuori dal Comune e il sottoscritto si è allontanato, accompagnato con discrezione da due agenti della Questura sino a quando non mi sono allontanato con mezzi privati. Confido che si proceda celermente verso chi diffama".

E Stefano Cavedagna specifica di avere dato comunicazione alla Questura sia del corteo che della deposizione della corona all’interno di Palazzo d’Accursio e aggiunge: “Sto denunciando Lepore, un atto dovuto, e voluto, per le sue menzogne. Diffamazione e falsità nei nostri confronti. Premettendo che nessun ‘corteo’ è entrato in Comune, nonostante la manifestazione di Gioventù Nazionale fosse peraltro autorizzata a deporre una corona nel cortile comunale come da comunicazione che ho formulato alla Questura, come da 15 anni a questa parte. Semplicemente le porte erano chiuse, come mi hanno detto quando ho suonato il campanello, per disposizioni del gabinetto del sindaco non potevano aprire. Da quanto ne so, alla fine della manifestazione, sono entrati due consiglieri, suonando al campanello. Quindi non solo Lepore mente, ma omette di dire che in Piazza Nettuno i centri sociali ci hanno urlato che uccidere i manifestanti (i “fascisti”) non è reato, hanno fatto esplodere petardi e fuochi d’artificio per contestarci, questi sì senza autorizzazioni. Il clima d’odio e di falsità da parte della sinistra a Bologna è alimentato dal sindaco e da chi governa la città – affonda Cavedagna –. Da chi dovrebbe essere terzo e garantire la sicurezza e l’ordine pubblico. C’è una evidente strategia della tensione basata sulla menzogna da parte del sindaco Lepore”

Intanto, sempre in serata, i collettivi Cambiare Rotta e Osa, hanno marciato contro il ricordo delle Foibe, dando fuoco alla fiamma tricolore e contestando anche il Pd.