Elezioni Bologna 2021, scontro su droga e tasse al confronto tra i candidati del Carlino

Pienone al Teatro Celebrazioni per l’acceso dibattito, oggi si conclude la campagna elettorale. L’assessore non risponde alla domanda sull’utilizzo personale di stupefacenti, poi tende la mano agli avversari: "Non ho già vinto" Rivivi qui la diretta video

Valerio Baroncini, vicedirettore del Resto del Carlino con i sette candidati sindaco

Valerio Baroncini, vicedirettore del Resto del Carlino con i sette candidati sindaco

Bologna, 1° ottobre 2021 - Tutti contro Lepore. Dopo tanto torpore, la campagna elettorale per Palazzo d’Accursio ha generosamente regalato il suo colpo di coda ieri, al Teatro Celebrazioni di via Saragozza, quando al confronto tra i candidati sindaco (rivivi qui la diretta) organizzato dal Resto del Carlino i sette candidati a sindaco (foto) sul palco (mancava solo Tosatto del Movimento 3V, sfornito di Green pass, mentre ‘c’era’ Giorgio Guazzaloca, ricordato con trasporto da Labanti e Sermenghi) hanno dato vita a un ring vitale, colorato da risposte date come su un lettino dello psicanalista, a volte con autoironia e senza fair-play, ma con un sommo rispetto dell’avversario. E più di tutti sotto gli strali, ovviamente, c’è andato l’uomo solo al comando nei sondaggi, Matteo Lepore, che come una maglia – e mascherina – rosa d’altri tempi alla fine di un anno e mezzo di campagna elettorale si è visto attaccato sul suo Mortirolo. Niente di non sopportabile, il distacco di consenso – almeno sulla carta – resterebbe importante, ma per la prima volta ieri il brillante assessore alla Cultura della giunta Merola ha scelto di non rispondere direttamente. La domanda con le spine? Quella sull’uso personale della cannabis, collegata al referendum e alla relativa raccolta firme.

Le pagelle di Carla Gozzi sul look dei candidati

Il candidato del centrosinistra è stato l’unico dei sette a non rispondere. Pur punzecchiato da una battuta forse inelegante di Dora Palumbo ("Penso che l’assessore faccia uso di sostanze, visto che non l’ha voluto dire"), Lepore ha preferito parlare dell’escalation dello spaccio in città e delle politiche per contrastarlo, al contrario di Marta Collot (Potere al Popolo) e Federico Bacchiocchi (Partito Comunista dei lavoratori) che hanno ammesso di aver fatto uso di droghe leggere in passato, mentre Stefano Sermenghi (Bfc e Italexit), Fabio Battistini (centrodestra), Dora Palumbo (Sinistra Unita) e Luca Labanti (Movimento 24 agosto) hanno negato. Lepore ha detto la sua poi a dibattito concluso: "Non credo che in un minuto uno possa spiegare le motivazioni personali". Non solo sulla cannabis il palco si è acceso, davanti a una platea – tutto esaurito, 500 i posti – che ha partecipato con diversi applausi e un "basta!" al dileggio del ’caso Morisi’ (l’ex spin doctor leghista indagato per droga) da parte di Collot. Scintille anche sulla casa, sulla movida e sulle tasse, argomento sul quale Lepore ha risposto agli attacchi. Battistini: "Abbassiamole, ci sono 70 milioni di avanzo di bilancio". Matteo: "Non puoi, quei soldi sono vincolati agli investimenti". Poi tutti contro il Passante e il tram, e Lepore ha sterzato parzialmente rispolverando una cura da Cantierone Bobo ("Daremo fondi alle attività sul tracciato del tram"), e poi togliendo pressione dall’ultimo miglio. "La cosa che non mi è piaciuta è che da molti è stato detto che c’è già un vincitore. Il confronto invece c’è stato. E ci sarà".  

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