Elezioni Bologna 2021, Davide Conte: "Isabella Conti, finalmente una donna nel dibattito"

L'assessore al Bilancio: "Che esca il suo nome è una cosa positiva. Ora il Pd dica in modo chiaro se vuole le primarie e fissi le regole"

L'assessore Davide Conte

L'assessore Davide Conte

Bologna, 15 aprile 2021 - Davide Conte, assessore al Bilancio di Palazzo d’Accursio, appartenente all’area di sinistra. Come sta vedendo questa sfida in vista delle Comunali del prossimo ottobre? Prima sembrava un Lepore-Aitini, adesso c’è un Lepore-Conti-Aitini. "Vedo che in particolare la questione bolognese, con dentro la possibile candidatura di Isabella Conti per Italia Viva, è stata stata lanciata sui giornali come uno scontro tra Renzi e Letta, con la foto dei veri candidati in piccolo. Ecco, per una volta che Renzi e Letta sono d’accordo approfittiamone: bisogna rimarcare l’importanza di candidature femminili"  

Finalmente una donna? "Finalmente una donna nel dibattito elettorale e finalmente un’amministratrice della Città metropolitana. Una doppia istanza, accompagnata dalla presenza sui network nazionali che a Bologna un po’ manca". Dal Pd alcune esponenti hanno attaccato Isabella Conti perché lanciata dal ‘padrino’ sbagliato . "Lo definirei un femminismo asimmetrico, si guarda solo da un lato perdendo la visione d’insieme. Il punto non è donna sì o donna no. Il punto è che questa società può crescere solo se riconosce tutte le sue identità. Invece si continua, anche in piena pandemia, a sviluppare asimmetrie dei ragionamenti perdendo contributi importanti. Poi c’è un altro punto debole". Quale? "Che si cade nella retorica del candidato sindaco simpatico e del candidato antipatico". E chi è il candidato simpatico e chi quello antipatico? "Si ragiona per sensazioni e non per progettualità. La Conti viene delineata come la candidata antipatica, e Lepore come quello simpatico. Lei può non piacere perché è sempre in prima linea, lui può non piacere per altro, ma il ragionamento così è totalmente sbagliato. Ragioniamo su quello che hanno fatto da amministratori e su quello che vogliono fare per il futuro di Bologna". E qui passiamo alla guerra degli endorsement. "Esattamente. La Conti candidata da Renzi e il Lepore sostenuto da Cofferati. E faccio fatica tra i due a dire chi possa riscuotere più simpatia in città. Lasciamo stare il gioco degli endorsement e pensiamo a quale Bologna vogliamo". Quindi lei dice sì alle primarie di coalizione? "Dico che siamo sull’empatia spinta senza discorsi nel merito, uno stallo. E il Pd dica in modo chiaro e trasparente se vuole fare o no le primarie, approfittando della disponibilità di questi candidati al confronto. Servono delle regole per le primarie, il Pd le fissi". Lei chi voterebbe alle primarie tra Lepore, Conti e Aitini? "Non sappiamo nemmeno se ci saranno". La presenza di Isabella toglie alle possibili primarie quel rischio di congresso interno, che lei temeva? "Esattamente. La sua presenza arricchisce politicamente il dibattito, eliminando quel rischio". E la sinistra che fa? Non è meno spaccata del Pd, a questo punto lei cosa farebbe? "Direi che ci sia poco da attendere. Io non mi sono mai attaccato alla scelta del candidato Pd, non è il mio compito. Per cui penso che la sinistra debba primariamente assolvere al suo compito principale: produrre idee". Con un suo candidato alle primarie? "Anche, perché le primarie se genuine sono un momento generativo di idee. Fuori dai posizionamenti, rispetto ai quali dobbiamo essere attenti anche a sinistra: non ci si giochi le alleanze sulle simpatie politiche, ma sui contenuti politici e sulle azioni concrete".  

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