Elezioni 2022 Bologna, Bignami: "Con il Comune vogliamo dialogare"

Il deputato di Fd’I, rieletto: "Da Lepore nessuna ostilità, è un primo passo. Siamo stati scelti dagli italiani per fare il bene dei cittadini, senza distinzioni"

Galeazzo Bignami, il deputato di Fd’I rieletto

Galeazzo Bignami, il deputato di Fd’I rieletto

Bologna, 27 settembre 2022 - Il primo pensiero al risveglio? "Non c’è stato alcun risveglio", dice Galeazzo Bignami, rieletto deputato di Fd’I, braccio destro di Giorgia Meloni in città e in regione. "Sto tirando di lungo da domenica". È l’adrenalina per la vittoria alle politiche: "Una grandissima emozione, che ci ripaga di tanti sacrifici".

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A chi dedica la vittoria?

"A mio padre Marcello (storico esponente della destra in città, ndr ). Sono nato in politica con lui".

Che cosa le ha insegnato?

"I valori per i quali mi batto: il rispetto della Patria, della parola data, dell’avversario".

Su Facebook c’è un pensiero anche a suo fratello, scomparso di recente.

"Con Alessio ho condiviso la creazione di un gruppo giovanile che è cresciuto. L’elezione al Senato di Marco Lisei è, per fare solo un esempio, uno dei frutti di quel lavoro".

Che cosa pensa, leggendo i risultati di Fd’I in città?

"Che fa specie pensare che non molti anni fa votavano a destra solo tre bolognesi su cento, mentre adesso sono uno su cinque. In città siamo al 18,6%, in provincia al 22%... una cosa mai vista".

Siete cresciuti anche nelle periferie.

"E in alcune sezioni, per esempio al Pilastro, abbiamo preso più voti del Pd".

Come se lo spiega?

"Siamo riusciti a radicarci anche nelle periferie perché lì c’è bisogno di buona politica. E noi, nel tempo, abbiamo saputo dare risposte concrete ai problemi dei cittadini".

Una volta al governo, come imposterete ora il rapporto con l’amministrazione Lepore?

"Siamo consapevoli che gli italiani ci hanno dato un ruolo per fare il bene dei cittadini, senza distinzioni. Ovviamente. Confidiamo che faccia lo stesso anche chi rappresenta le istituzioni a livello locale".

Ha sentito il sindaco?

"Non ancora. Registro però che non c’è stata ostilità. È necessario, ma non sufficiente".

Passante, tram e People mover sono opere da voi criticate. Come vi muoverete?

"Non abbiamo certo apprezzato la mancata condivisione, da parte del Comune, in fase di progettazione. Leggeremo, capiremo se e come migliorare le cose, senza fermare le opere".

Ha già in mente qualche miglioria possibile?

"Il Passante, per esempio, esclude il sud della città e la montagna. Sarà centrale creare un’arteria che colleghi le valli e le congiunga con il sistema viario".

Saranno anni di cantieri.

"Ci preoccupa l’apertura contemporanea di tanti cantieri. Una città paralizzata per cinque anni non è sostenibile per il tessuto produttivo e sociale e per il sistema imprenditoriale".

Oltre alle infrastrutture, che temi affronterete con l’amministrazione comunale?

"Sicurezza, un’urgenza che va affrontata con importanti investimenti. E tenuta del sistema sociale".

Con quale ricetta?

"È necessario che il Comune faccia propria la nostra proposta di una infrastruttura energetica".

Con quale spirito vi siderete al tavolo?

"Non vogliamo dare ordini, né però siamo disposti a prenderli. Speriamo si possa collaborare e costruire insieme. Coinvolgendo anche chi, per troppo tempo, è stato escluso dai progetti per la città".

È pronto a fare il ministro?

"Lo escludo. Per tante ragioni".

Se la Meloni glielo chiedesse?

"Farò quello che Giorgia riterrà utile che io faccia per il partito. Per me è già un onore fare parte, in prima linea, di questa pagina di storia della destra italiana".

Da domani?

"Lavoriamo per strutturare ancora di più il consenso e il partito. Il risultato di domenica è frutto di un lavoro lento e costante, fatto giorno per giorno".

Che cosa le ha detto la Meloni dopo la vittoria?

"Non ci siamo sentiti".

Neanche un messaggio?

"Ci conosciamo da trent’anni. Sappiamo cosa c’è bisogno di fare senza bisogno di dircelo".

 

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