Elezioni 2022, Crosetto: "Fd’I prima a Bologna? Una rivoluzione"

Il coordinatore del partito della Meloni non esclude il colpaccio alle elezioni del 25: " Anche qui il clima è molto cambiato rispetto ad anni fa"

Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, ieri all’hotel Savoia Regency

Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, ieri all’hotel Savoia Regency

Bologna, 17 settembre 2022 - Se Fratelli d’Italia, dopo il voto del 25 settembre, "fosse il primo partito a Bologna, sarebbe davvero una bella rivoluzione". Guido Crosetto – co-fondatore del partito di Giorgia Meloni, ieri sotto le Due Torri – non si sottrae a un pronostico fino a qualche anno fa impensabile.

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Anche Bologna, insomma, sembra oggi contendibile per il centrodestra. "Il clima – afferma Crosetto – è molto cambiato rispetto a quando venni nove anni fa. All’epoca nessuno sapeva nemmeno che esistessimo. E adesso siamo indicati come primo partito in Italia".

Come Fd’I, spiega l’ex sottosegretario, che non è candidato, "facciamo ciò che abbiamo fatto negli ultimi nove anni. Ci presentiamo agli elettori con proposte serie per il Paese e candidati credibili sul territorio".

Ad accogliere Crosetto all’Hotel Savoia Regency per un incontro con gli elettori ci sono i candidati Galeazzo Bignami (deputato uscente, capolista alla Camera); Dalila Ansalone (candidata all’uninominale per la Camera); Beatriz Colombo (listino plurinominale della Camera) e Marco Lisei (candidato al Senato nel proporzionale).

Dopo il forfait di giovedì, quando la Meloni ha cancellato il comizio di piazza Galvani per essere in Aula per discutere del ‘Decreto aiuti’ ("difendere gli interessi degli italiani ha la priorità su tutto, anche sulla campagna elettorale"), la leader di Fd’I dovrebbe riuscire a passare da Bologna, o comunque in regione, prima del voto del 25.

"Giorgia verrà – assicura Crosetto –. Magari in modo meno organizzato, ma ha messo in agenda una puntata qui. Non si può non venire in una regione così importante".

Rivolto ai candidati, il coordinatore nazionale di Fd’I avverte: "Se eletti, abbiate la consapevolezza che, dal giorno dopo, rappresenterete l’Italia, non il partito". Perché "la comunità non ha colore politico. Ti candidi ad amministrare il Paese non nell’interesse della tua parte, ma dell’intera comunità".

Dal pubblico, Bruno Capello, imprenditore bolognese, applaude e interrompe Crosetto. "Io sono un comunista, ho sempre votato lì – afferma –. Questa volta vengo a votare per voi con la mia famiglia e con tutti che mi seguono. Una volta il Pci tutelava i lavoratori, i dipendenti. Adesso invece... Voi rappresenterete anche quelli che non vi votano, questo è veramente importante".

L’outing elettorale di un cittadino "che si è sempre dichiarato comunista, e per di più in una città come Bologna ‘la rossà – commenta Francesco Sassone, capogruppo di Fd’I in Comune – è la più lampante dimostrazione di come Giorgia Meloni e Fd’I siano riusciti a comprendere le reali esigenze e istanze delle persone comuni".

Anche di quelle "che rappresentavano lo storico elettorato della sinistra". Elettorato che "oggi si sente tradito da quella sinistra che invece di stare in mezzo alla gente se ne sta chiusa nei palazzi del potere".

Prima di ripartire per altri appuntamenti in regione, Crosetto spiega: "La Meloni vuole fare una rivoluzione. Che nulla ha a che fare con il fascismo, la legge sull’aborto, o l’Ungheria, di cui ci frega niente. Parliamo di una rivoluzione che ha a che fare con questo Paese. Che vuole fare del nostro Paese un Paese normale".

 

 

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