Elezioni 2022 a Bologna: fac simile della scheda elettorale

Verso le politiche del 25 settembre: rosa per la Camera e gialla per il Senato. Per la prima volta anche i 18enni potranno votare per Palazzo Madama

Elezioni politiche 2022, l'Italia chiamata alle urne per eleggere il nuovo governo

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Bologna, 17 settembre 2022 – Una rosa per la Camera e l’altra gialla per il Senato, con quest’ultima che per la prima volta sarà consegnata anche ai 18enni (prima l’età minima era 25 anni). Eccole qui le schede che saranno consegnate ai bolognesi domenica 25 settembre in occasione delle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento.

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In particolare, in Emilia-Romagna dovranno essere eletti complessivamente 43 parlamentari, 29 alla Camera (11 attribuiti in collegi uninominali e 18 al plurinominale) e 14 al Senato (5 attribuiti in collegi uninominali e 9 al plurinominale).

Le schede

Per quanto riguarda il collegio uninominale maggioritario, sotto il nome e il cognome di ogni candidato alla carica di deputato o di senatore vengono indicate le liste a lui collegate. Su ognuna delle due schede l’elettore indica la sua preferenza sia per la parte proporzionale che per quella maggioritaria.

Camera: il fac simile per Bologna

 

Senato: il fac simile per Bologna

I simboli delle liste collegate al candidato nel collegio uninominale (maggioritario) sono indicate sotto il suo nome e cognome. Vicino ad ogni simbolo sono indicati invece i nomi e i cognomi dei candidati nella piccola lista bloccata nel collegio plurinominale (proporzionale). I nomi del listino non possono essere meno di 2 e più di 4. Essendo l’elenco bloccato i candidati vengono eventualmente eletti nell’ordine.

Come si vota

L’elettore può esprimere il proprio voto in due modi: - tracciando un segno sul simbolo della lista (in questo modo la preferenza si trasferisce anche al candidato nel collegio uninominale sostenuto dalla lista votata); - tracciando un segno sul nome del candidato nel collegio uninominale. In questo secondo caso il voto si trasferisce anche alla lista se il candidato è sostenuto da una sola lista. Se invece il candidato è sostenuto da una coalizione il voto viene distribuito tra le liste che lo sostengono proporzionalmente ai risultati in quella circoscrizione. In questo caso si parla di voto disperso. Ovviamente il voto è valido anche se l’elettore decide di tracciare due segni, uno sul nome del candidato e una sulla lista o una delle liste a suo sostegno, e in questo caso il voto viene attribuito alla singola lista e al candidato nel collegio uninominale. Si tratta di voto nullo quando l’elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nome del candidato nel collegio uninominale e un segno su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista il cui candidato non è collegato. Non è possibile quindi il voto disgiunto.  

Il tagliando antifrode

Ogni scheda sarà dotata di un apposito tagliando antifrode: tale tagliando è rimovibile ed è costituito da un codice progressivo alfanumerico generato in serie. Il tagliando, che viene rimosso e conservato negli uffici elettorali prima dell’inserimento della scheda nell’urna, è un metodo per evitare il voto di scambio. Quando l’elettore riceve la scheda gli scrutatori devono segnare quel codice univoco. Quando poi, dopo aver votato nella cabina, l’elettore riconsegna la scheda agli scrutatori, questi devono controllare che il numero segnato e quello del tagliando siano uguali. In questo modo si impedisce lo scambio di schede già segnate. Prima di inserire la scheda nell’urna, infine, gli scrutatori rimuovono il tagliando antifrode per rendere la scheda anonima e non tracciabile. 

 

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