Elezioni 2022, roccaforte Bologna. Il sindaco: "Sveglia compagni, serve umiltà"

Lepore (Pd): "Tutti dobbiamo sentirci responsabili della sconfitta, torniamo subito a parlare con la gente"

Bologna, 27 settembre 2022 - Prima cosa da fare: capire che cosa è il Pd e quale parte della società vuole rappresentare. Poi verrà il momento di congressi, alleanze e ritorni al governo. È questa la rotta indicata al suo partito da Matteo Lepore, sindaco di Bologna, ultimo bastione del centrosinistra nella Penisola e nel resto dell’Emilia-Romagna. "Abbiamo di fronte anni di opposizione – riconosce con onestà il primo cittadino –, che dovremo interpretare con lealtà verso il nostro Paese e anche con intransigenza, non per noi stessi ma per le comunità che vogliamo rappresentare. Il Pd avrà un futuro solo se saprà rimettersi al centro della società italiana".

Elezioni 2022 Emilia Romagna, la svolta: ribaltone a Modena. Anche Cuppi resta fuori

Matteo Lepore, 41 anni, è sindaco di Bologna dall’11 ottobre del 2021
Matteo Lepore, 41 anni, è sindaco di Bologna dall’11 ottobre del 2021

Elezioni, Casini: "Consiglierò la Meloni, se lei me lo chiederà"

A Bologna, però, il centrosinistra ha tenuto, e il Pd è rimasta la lista più votata. Cosa può imparare il partito nazionale da voi?

"Quello che abbiamo ottenuto qui è un risultato importante e di cui andare orgogliosi, ma con l’umiltà e la consapevolezza che dobbiamo metterci ancora più impegno. Solo lavorando con i cittadini si possono ottenere risultati: il partito bolognese ha organizzato una campagna elettorale efficace di cui dobbiamo ringraziare tutti. Ma il dato locale non ci fa certo dimenticare i numeri nel resto d’Italia. Bologna non è un’isola e non deve comportarsi come tale, anche da qui deve partire il nostro contributo a una riflessione per ricostruire il Pd e il centrosinistra".

Cosa ha sbagliato Letta in questa campagna elettorale?

"La sconfitta non è responsabilità di uno solo, ma di una intera classe dirigente, e nessuno deve sentirsi escluso. Dobbiamo sfruttare questo insuccesso per aprire una nuova fase costituente del Pd. In queste elezioni ci sono partiti che hanno vinto e altri che sono riusciti a rappresentare un pezzo dell’elettorato. Dalle urne esce l’immagine di un Pd incapace di comprendere gli elettori, e questo per colpa della nostra proposta politica".

Un congresso è più che mai urgente, non trova?

"Però su una cosa dobbiamo essere chiari: non bisogna andare in cerca solo di un nuovo leader, che ovviamente prima o poi andrà indicato, dobbiamo ridefinire cosa è il Pd e a cosa serve, chi vogliamo rappresentare. Per farlo non bastano solo il congresso o le primarie".

Cosa serve?

"Diamoci alcuni mesi per organizzarci e, con un gruppo a livello nazionale, iniziamo ad ascoltare i territori. Parliamo con i sindaci, che in questa campagna elettorale non sono stati coinvolti. Incontriamo il mondo del lavoro, che abbiamo ignorato. Andiamo nel Sud, che ha premiato i 5 Stelle o in quei territori dove l’astensionismo è stato forte. Facciamo autocritica su quello che non abbiamo capito e coinvolgiamo non solo i dirigenti, ma i cittadini e il Paese. Il Pd avrà futuro solo se saprà esercitare un ruolo di contatto tra istituzioni e cittadini: questa era la funzione che Berlinguer aveva dato al Pci quando si candidò a essere segretario, ed essere all’opposizione per tanti anni permise al Pci di stare in mezzo a ogni ceto sociale e di crescere in termini di voti. Prima di contarci tra di noi dobbiamo capire chi vogliamo rappresentare".

Tema alleanze: il dialogo con grillini e terzo polo andrà ripreso in qualche modo.

"Ricostruire una coalizione di centrosinistra più ampia possibile è essenziale, ma prima di trovare dei compagni di strada è meglio capire cosa siamo noi".

Da sindaco di Bologna teme rapporti tesi o incomprensioni con il governo di Fd’I?

"Bologna è una città responsabile, e da sindaco, conosco bene il limite tra parte politica e ruolo istituzionale. Io e la mia giunta abbiamo il dovere di dialogare con il prossimo esecutivo, che spero si insedi presto perché abbiamo molto da fare. Io difenderò sempre gli interessi della nostra città e mi auguro che il governo voglia investire su Bologna e sul nostro territorio".

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro