Elezioni 2022 Bologna, gli studenti fuorisede: "Per noi votare costa troppo"

Viaggio tra i ragazzi dell’Unibo dopo lo stop delle lezioni lunedì 26, giorno seguente alle elezioni. Tanti comunque non torneranno a casa

Bologna, 22 settembre 2022 - Le elezioni sono alle porte e, come ogni volta, si portano con sé alcune vecchie problematiche, come quella del voto per gli studenti fuorisede: viaggi che assomigliano a odissee e costi non per tutti separano i frequentanti dal loro diritto di voto. E quindi, nonostante la decisione da parte del Senato accademico dell’Alma Mater di sospendere tutte le lezioni di lunedì 26, molti studenti scelgono di rimanere a Bologna. "Non andrò a votare, sia per i costi sia per le tempistiche. Anche se hanno sospeso le lezioni, vengo dalla Campania e impiegherei sei ore solo per tornare a casa. I prezzi poi, nonostante il bonus, non sono abbordabili. L’Italia è uno dei pochi paesi in Europa a non avere ancora concesso il voto ai fuori sede, anche se siamo 5 milioni", racconta Francesca Ulto, al primo anno di lettere classiche.

Anche chi vive più vicino non ritiene che sia conveniente tornare nel proprio luogo di nascita per votare, come Sofia Riminucci che viene da Riccione e frequenta Lettere: "Non mi converrebbe fare avanti e indietro in giornata. Se avessi potuto votare qui lo avrei fatto senza pensarci due volte". C’è anche chi ha scelto, per eliminare il problema alla radice, di cambiare la residenza, come Vincenzo Tortorelli, che proviene da un piccolo paese in provincia di Bari: "Ho deciso di prendere qui la residenza anche per questo motivo, dovrebbero dare il diritto di voto ai fuori sede, per un motivo di costi e di tempi".

Chi fa il pendolare, come Zoe Tamburini, riccionese, e chi vive molto vicino, come Martino Capitani, modenese, andrà a votare. Ma non tutti hanno la stessa fortuna: Andrea Bosica, abruzzese, non tornerà a casa: "Alcune compagnie hanno deciso di scontare i biglietti del 60%, ma comunque il resto lo devo pagare io, sia all’andata che al ritorno. Non sapevo che avessero cancellato le lezioni del 26, ma comunque non ci andrò, il portafogli non me lo consente". "Ci metterei 13 ore fra andata e ritorno - spiega Davide Brunetti, di Mirto Crosia in Calabria -. Anche se il 26 non ci sono le lezioni perderei comunque sia il giorno prima che il giorno dopo". E c’è anche chi non tornerà a casa perché studia e lavora, come Maria Chiara Giorgi di Frosinone: "Non vado a votare perché lavoro. Nel frattempo, fra l’altro, sto preparando alcuni esami e sarebbe un dispendio di tempo che non posso permettermi, perché già lavoro e i pochi momenti liberi li devo dedicare allo studio".

 

 

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