Elezioni comunali Bologna, Marta Collot si candida a sindaco con Potere al popolo

L'annuncio è arrivato in piazza Liber Paradisus, davanti alla sede del Comune

Marta Collot, 27 anni, candidata di Potere al popolo alle amministrative (Fotoschicchi)

Marta Collot, 27 anni, candidata di Potere al popolo alle amministrative (Fotoschicchi)

Bologna 23 giugno 2021 - A due giorni dalle Primarie che hanno incoronato l'assessore alla Cultura Matteo Lepore come il candidato del centrosinistra bolognese, oggi Potere al popolo ha annunciato la candidatura di Marta Collot alle amministrative autunnali. La lista della sinistra radicale ha quindi scelto di presentare la stessa candidata che alle elezioni Regionali del 26 gennaio 2020 aveva racimolato lo 0.37%. L'annuncio della candidatura di Collot, 27 anni di origine trentina, è avvenuto questa mattina con una conferenza stampa convocata in piazza Liber paradisus, sotto le finestre della sede amministrativa del Comune. Oltre a Collot, nella lista di Potere al Popolo ci sarà anche lo scrittore Valerio Evangelisti, 52 anni. 

Marta Collot, 27 anni, candidata di Potere al popolo alle amministrative (Fotoschicchi)
Marta Collot, 27 anni, candidata di Potere al popolo alle amministrative (Fotoschicchi)

Comunali Bologna, la sinistra divisa

Con la discesa in campo di Pap, dunque, si conferma diviso il fronte della sinistra sotto le Due Torri. Al netto di Coalizione civica, che dall'opposizione in Consiglio comunale è passata all'alleanza con Matteo Lepore e il Pd, alle elezioni si presenterà anche la lista Sinistra unita con l'ex M5s Dora Palumbo come candidata sindaco. "Non si è riusciti a trovare una convergenza - ammette Collot - Dora Palumbo è un'ottima persona e le auguriamo tutto il bene. Ma non è solo una questione di punti di vista, è importante anche il modo di fare politica. Di cartelli elettorali che si sciolgono il giorno dopo le elezioni ne abbiamo già visti fin tropppi, oggi c'è necessità di un'opposizione forte a questo sistema che calpesta tutto e tutti". E aggiunge: "Noi c'eravamo, ci siamo e ci saremo, prima, durante e dopo le elezioni". Potere al popolo si schiera dunque da sinistra in opposizione al Pd e ai suoi alleati. "Matteo Lepore, in modo ipocrita, oggi fa finta di porsi come novità- attacca Collot- ma si trova in continuità con le scelte politiche delle amministrazioni degli ultimi 30 anni. Lepore è un uomo del sistema, scelto dal sistema, che oggi ci parla di una 'super Bologna' che però in realtà è di super-profitti e super-sfruttamento. Noi invece pretendiamo una Bologna pubblica, popolare e giusta". Piazza Liber paradisus è stata scelta da Potere al popolo per la conferenza stampa perchè "ci troviamo a pochi metri dalla speculazione della Trilogia Navile e dallo Student Hotel, che è l'emblema delle politiche abitative che il Comune di Bologna ha messo in campo fino ad ora - spiega Collot - qui siamo in Bolognina, un altro dei quartieri popolari sotto attacco della gentrificazione, e qui c'è anche il People Mover, un altro esempio di una gestione assurde rispetto alle grandi opere inutili. Questo è il modello del Pd, che si basa sulla speculazione e che ha lasciato in pasto la città a poche grandi aziende, multiutility, cooperative e pochi amici del partito".

Comunali Bologna, il programma di Potere al popolo

Per costruire il programma, Pap ha avviato da qualche mese tavoli di lavoro pubblici. Le proposte vanno da reinternalizzare tutti i servizi comunali e i lavoratori, "per spezzare la catena degli appalti", allo stop alle "opere inutili e inquinanti come Passante, tram e People Mover", dando la priorità a Sfm e ciclovie. Nel programma di Pap si parla anche del blocco di nuove costruzioni finchè ci saranno alloggi sfitti, si propone la cancellazione di tutti i debiti causati della pandemia e la riconversione delle aree dismesse per fare studentati e centri culturali e sportivi. Quanto a piazza Verdi, "la questione giovanile non è solo quella - afferma Collot - alle nuove generazioni è stato tolto tutto e gli studenti vengono usati come capro espiatorio". La candidata è 'scortata' da Giorgio Cremaschi, dirigente nazionale di Pap. "Le primarie sembravano uno scontro tra destra e sinistra- afferma- ma adesso Lepore e Conti si metteranno d'accordo. Lepore ha preso i voti di chi pensava al ritorno del vecchio Pci, ma questo è il trucco che viene usato a Bologna da anni. Tirano fuori il Pci e poi fanno tutto il contrario. Non accettiamo più questa finzione e basta con le concessioni del pubblico ai privati".  

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