Elezioni Emilia Romagna 2020, ingorgo di candidate nel Pd

Saliera pronta a scendere in campo. La Pillati in pole per diventare capolista e in Comune si apre la partita del rimpasto di giunta

Simonetta Saliera assieme a Stefano Bonaccini

Simonetta Saliera assieme a Stefano Bonaccini

Bologna, 2 novembre 2019 -  Lista Pd per le Regionali del 26 gennaio: di colpo l’ingorgo è tutto rosa. L’ultima direzione provinciale dem, quella di lunedì scorso, ha rimescolato un po’ le carte e se prima il complesso toto-nomi sembrava fosse tutto da giocare sui protagonisti maschili, adesso i presupposti sono cambiati. E non è una questione solo numerica. Non è passato inosservato l’intervento in direzione di Simonetta Saliera. Presidente dell’assemblea legislativa, già vice di Vasco Errani ed eletta cinque anni fa con 11.974 voti. La più votata in Emilia-Romagna.

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La Saliera non ha chiaramente ufficializzato la sua candidatura, di quello se ne deve occupare il partito, ma la rendicontazione dei 5 anni di legislatura è stata accorata, raccontano i presenti. Tanto che, sempre secondo chi c’era, il segretario Luigi Tosiani ha preferito ‘bloccare’ per un’ultima volta Carmine Casella, responsabile del partito che doveva far rispettare i 10 minuti di intervento di ognuno. Uno sforamento dei tempi tollerato, che ha fatto storcere il naso a qualcuno, ma che ha anche avuto un forte valore politico e simbolico.

Con la Saliera in campo, diventa problematica la collocazione in lista di Marilena Pillati, vicesindaca e assessore alla Scuola di Palazzo d’Accursio. Una figura femminile forte, ma che sarebbe di fatto al primo giro in Regione. Non si può dire ovviamente la stessa cosa della Saliera, che tra le altre cose porterebbe un bacino di voti al Pd del quale Bonaccini (VIDEO) molto difficilmente farà a meno. Come far coesistere due candidature femminili di questa portata? La candidatura della Pillati, senza girarci attorno, è la candidatura del sindaco Merola.

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E nell’accordo, recitano le insistenti voci di corridoio, ci sarebbe anche il posto in giunta per Irene Priolo. La quale, a dire la verità, ora è totalmente concentrata sul suo complesso lavoro per risolvere i nodi della mobilità della città. Ma per salvaguardare intanto la candidatura della Pillati, la federazione potrebbe decidere di eleggere la vicesindaca a capolista, per darle una vetrina che le faccia ‘parare’ il contraccolpo della Saliera in campo.

Difficile immaginare un passo indietro della Pillati, più semplice che si trovi un accordo. Per quanto riguarda invece la Priolo in giunta, garanzie vere per ora non ce ne sono, ma pare difficile che in alternativa l’assessore si possa candidare in lista. Anche se in molti, specie dai territori, glielo starebbero chiedendo.  In ogni caso, nel Pd persistono diverse tensioni e situazioni che si incrociano. E gli assetti che si costruiscono adesso si intrecciano con le trame in chiave Comunali 2021.

La Pillati in Regione lascerebbe scoperto, in primis, il posto da vicesindaco. Anche qui, la ragnatela alla House of Cards non è da sottovalutare. Sarà quasi sicuramente una donna a sostituire la Pillati, ma difficilmente quel ruolo, si vocifera, potrebbe essere occupato da Irene Priolo. Figura ingombrante per chi già mira a Palazzo d’Accursio, come Matteo Lepore. La Priolo non intende sfidarlo, per ora, ma farne la vicesindaca disturberebbe equilibri che Merola preferirebbe non stuzzicare.

Ed è per questo che, nel rimpastino post voto regionale che sicuramente ci sarà (e forse coinvolgerà un paio di assessorati, se Barigazzi dovesse essere promosso al Welfare di viale Aldo Moro), le papabili per il ruolo di vicesindaca sono le altre donne di giunta: Gieri, Orioli, Zaccaria. In ribasso, raccontano i bene informati, la possibilità che alla Scuola possa arrivare Elena Gaggioli. La vicesindaca di Alto Reno Terme dovrebbe invece entrare nella lista regionale.

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