Caso Ferrara, Borgonzoni tuona. "Solaroli va cacciato"

La candidata alla presidenza della Regione dopo il servizio andato in onda su La7. "Valuteremo anche azioni legali". Fabbri "Non ne sapevo nulla"

Da sinistra, Matteo Salvini, Lucia Borgonzoni e Alan Fabbri

Da sinistra, Matteo Salvini, Lucia Borgonzoni e Alan Fabbri

Ferrara, 17 gennaio 2020 - Una conversazione prima della tempesta. L'offerta di un lavoro a tempo indeterminato in cambio delle dimissioni da consigliere. Ci sono tutti i risvolti degli intrighi di palazzo nel servizio di Piazzapulita su La7 giovedì sera che ha mandato su tutte le furie Lucia Borgonzoni. L'audio registrato era al centro di un'inchiesta intitolata "Un lavoro in Comune in cambio delle dimissioni da consigliere",  e firmata da Alessio Lasta. Le voci sarebbero quelle del vicecapogruppo leghista in consiglio comunale Stefano Solaroli e della consigliera Anna Ferraresi, da poco passata dal Carroccio al gruppo misto. E ora? Lucia Borgonzoni prende le distanze dal vicecapogruppo della Lega a Ferrara, Stefano Solaroli: "È ovvio che va sbattuto fuori. Non so se esce lui spontaneamente",  taglia corto Borgonzoni a margine di un incontro con i vertici regionali di Confindustria.

E aggiunge "Alan Fabbri (il sindaco di Ferrara, che secondo Solaroli  sarebbe stato al corrente della proposta, ndr) quando è stato chiamato non sapeva assolutamente niente. E ha anche detto che rispetto a chiunque faccia illazioni verso il Comune e verso il sindaco, valuterà azioni legali", assicura la candidata del Carroccio alla presidenza dell'Emilia-Romagna. "Perché se c'è un singolo che ha fatto una cosa del genere, è ovvio che lo allontaniamo e penso che verranno valutate anche azioni legali nei confronti di questa persona". 

Da parte sua, il sindaco temporeggia, a una settimana dal weekend elettorale: "Comprendo che in campagna elettorale qualsiasi episodio possa essere strumentalizzato da chi cerca in ogni modo di gettare  fango sulla Lega. Si tratta di una vicenda certamente deprecabile, ma che mi vede totalmente estraneo e che rimane ancora tutta da verificare".

"Se va sbattuto fuori, lo sbattano fuori", incalza Stefano Bonaccini. "Se quello che è accaduto è accaduto, e mi pare che l'audio sia molto preciso, è una cosa gravissima. A proposito di chi dice che se vince le elezioni non servirà più la tessera di un partito per lavorare o per fare impresa". Bonaccini ricorda anche che ell'audio trasmesso Solaroli sostiene che il sindaco Alan Fabbri fosse informato della proposta alla consigliera Anna Ferraresi.