Bologna, 22 marzo 2018 - Chiuse le urne, metabolizzata (sicuramente del tutto) la batosta elettorale, il Pd bolognese è già di fronte al primo banco di prova importante dopo il 4 marzo. E l’argomento sul tavolo è di rilievo: dove organizzare l’edizione 2018 della Festa provinciale dell’Unità? Stando a quanto dichiarato nei mesi scorsi dai dirigenti dem, c’è una sola certezza: la kermesse non si farà al Parco Nord, considerato anche che non più tardi dello scorso gennaio il Pd ha disdetto il contratto per l’area con Publieventi. Ma questa certezza – così granitica un paio di mesi fa – è stata rimessa in discussione negli ultimi giorni. Aprendo a uno scenario fin qui clamoroso: il ritorno, magari solo per quest’anno, nella casa ‘naturale’ della Festa, cioè proprio il Parco Nord.
Suggestioni? Probabilmente alla fine si dimostreranno tali. Ma l’ipotesi ha iniziato a circolare negli ambienti dem. E non sarebbe la prima volta che, una volta annunciato l’addio al Parco Nord, la federazione bolognese torna sui propri passi. Accadde esattamente così nel 2016: il Pd annunciò il trasloco all’Unipol Arena e poi fece dietrofront. Per ora la soluzione principale resta la Fiera, anche in prospettiva futura: nell’estate 2019 il Parco Nord dovrebbe già ospitare i cantieri del Passante ed essere quindi inutilizzabile.
In più il risparmio di costi (in primis sull’allestimento degli stand) fa pendere l’ago della bilancia verso via Michelino. I dem, però, stanno valutando attentamente tutti i risvolti del trasferimento, dall’aspetto logistico (leggasi alla voce parcheggi) a quello politico: con una tornata elettorale importante come il rinnovo di svariati Comuni tra un anno, vale la pena rischiare con il lancio di un format? È vero che la Festa al Parco Nord, soprattutto negli ultimi due anni, ha mostrato i segni di un logoramento strutturale, ma, nonostante tutto, può ancora garantire un zoccolo duro di presenze e incassi da non disdegnare.
Ipotesi e ragionamenti tutti sul tavolo di via Rivani. Con una certezza, comunque: gli anni passati, arrivati a questo punto, la macchina organizzativa della Festa procedeva già a pieno regime, mentre oggi – complici anche le elezioni Politiche che hanno canalizzato attenzioni e risorse negli ultimi mesi – si viaggia con un po’ di ritardo, considerato che, allo stato attuale, non esiste un solo contratto firmato che vincoli il Pd a organizzare la kermesse in un determinato luogo. Una situazione che lascia aperte le porte a tutte le ipotesi. Di sicuro c’è che le riserve per quest’anno saranno sciolte a breve, entro Pasqua o al massimo ai primi di aprile. Andare oltre, infatti, potrebbe creare problemi organizzativi insormontabili.
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