Giuseppe Conte a Bologna. Applausi, selfie e qualche fischio

Il premier in città in occasione della campagna ‘Io non rischio’: "Si fa prevenzione anche diffondendo i valori della Protezione civile: sono qui per questo”

Giuseppe Conte a Bologna (FotoSchicchi)

Giuseppe Conte a Bologna (FotoSchicchi)

Bologna, 13 ottobre 2018 - È arrivato alle 17,15 a Bologna in una via Rizzoli blindatissima Giuseppe Conte, presidente del Consiglio. Il primo ministro, in città in occasione della campagna ‘Io non rischio’ promossa dalla Protezione civile, ha fatto la propria apparizione tra qualche applauso e qualche fischio, scortato costantemente da un nutrito gruppo di forze dell’ordine.  Tantissimi, infatti, gli agenti impiegati nell’incontro con il premier: un saluto calibrato al millimetro e ragionato nei minimi dettagli, che non ha lasciato spazio per intoppi.

Ad attenderlo, una strada colma di gente, che lo ha salutato e abbracciato, e tantissimi operatori della Protezione civile, oltre ai consiglieri comunali e regionali del Movimento 5 stelle. Il premier ha ricambiato il calore dei presenti con lunghi sorrisi, scambiando abbracci, strette di mano e, soprattutto, gli ambitissimi selfie, prima di fare retromarcia lungo via Rizzoli e raggiungere piazza Re Enzo.

“Il Governo fa tanto per assicurare una prevenzione efficace e intervenire quando ci sono le emergenze, ma non può fare tutto - commenta Conte -. Bisogna anche fare prevenzione diffondendo i valori della Protezione civile: sono qui per questo”.

Tra gli argomenti trattati, l’apertura della Banca centrale europea sulla manovra del Governo. “Sono convinto di poterli persuadere - puntualizza il premier -: bisogna sedersi intorno a un tavolo e analizzare i contenuti, per spiegare come l’abbiamo impostata. Non esiste una valutazione preventiva: lasciateci il tempo di sederci intorno a un tavolo con i nostri interlocutori europei”.

Sulle infrastrutture in Emilia Romagna, il premier si mantiene distante e si limita a definirlo “un capitolo ancora aperto”. 

“Appena approveremo il decreto fiscale e il disegno di legge - spiega Conte - mi dedicherò a tempo pieno a incontrare i concessionari per variare adeguati piani di manutenzione delle nostre infrastrutture: sono custodi di un bene pubblico. Sono legittimati a ricavare delle utilità, ma anche vincolati ad assicurare sicurezza ai cittadini”. Infine, un commento sulla vicenda giudiziaria di Stefano Cucchi: “Chi ha sbagliato dovrà pagare”.

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