Il M5s punta alla riscossa: "Mai più con il Pd"

I grillini presentano i candidati. Lanzi: "Basta accozzaglie". Montevecchi: "Negli altri partiti nomi indigeribili, ci sarà uno scatto di dignità"

Un momento della presentazione dei candidati

Un momento della presentazione dei candidati

Il Movimento 5 Stelle dispensa ottimismo. Con due certezze. La prima: "C’è grande entusiasmo". La seconda: "Non faremo accozzaglie. Dopo il voto non si rifarà l’alleanza con il Pd".

Le parole sono di Gabriele Lanzi, coordinatore regionale, senatore uscente in corsa al proporzionale alla Camera. Il mantra – ripetuto ieri al Circolo Mazzini, luogo storico del M5s, durante la presentazione dei candidati alle Politiche – è che del "Movimento c’è bisogno". E la sfida è proprio agli ex alleati dem. Lanzi dispensa ottimismo: "Il nostro leader, Giuseppe Conte, è in un momento di grazia, ci porterà voti. Faremo molto bene. Difficile pensare ai risultati del 2018, ma saremo anche questa volta una sorpresa".

Conferma la senatrice uscente Michela Montevecchi – che coordina la campagna elettorale e che dopo le Politiche potrebbe diventare la referente locale del M5s –: "Siamo in grande rimonta. Mi auguro che di fronte alle candidature indigeribili degli altri partiti ci sia un moto di dignità...", dice pungendo il Pd. L’orizzonte post-voto del 25 settembre lo vede già Lanzi, citando il leader stellato: "Come ha detto Conte, non faremo accozzaglie. Sono convinto che con questi dirigenti e questi obiettivi non si potrà fare niente con il Pd", la promessa.

Lanzi non fa previsioni ("voglio rimanere coi piedi per terra"), ma l’altro coordinatore regionale Marco Croatti (capolista al proporzionale del Senato) punta sulla doppia cifra: "Siamo noi a rappresentare i cittadini liberi". Infine, un accenno al programma – dalla sanità pubblica alle rinnovabili e al salario minimo, fino alla lotta alla mafia – con Stefania Ascari, capolista al proporzionale Camera, prima firmataria del Codice rosso, che ricorda Alessandra Matteuzzi, uccisa a Bologna dall’ex fidanzato: "Al centro dell’agenda sociale del M5s ci sono le donne, sì ai braccialetti elettronici contro la violenza alle donne".

Nessun rimpianto sulle rotture con chi, un tempo, del Movimento era capo politico, come il ministro Luigi Di Maio e non mancano stoccate indirizzate a Massimo Bugani, passato ad Articolo Uno. Fabio Selleri, oggi consigliere comunale a Castenaso in corsa al Senato, attacca: "Se Bugani è così legato alla sinistra perché non è rimasto nei 5 stelle? È andato in un partito che è sicuramente più a destra del nostro... Il passaggio in Articolo 1 è solo un pretesto per proseguire un percorso personale". Prima dei saluti, una foto di gruppo con i manifesti di Conte. Ma l’ex premier non farà una tappa a Bologna: "Deve stare molto in tv, farà tappe solo nelle circoscrizioni dove è candidato", spiega Lanzi. I grillini dovranno accontentarsi di un saluto via Zoom alla festa di Tpi sabato prossimo alla tettoia Nervi.

 

 

 

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