Ius soli Bologna, Lepore: festa e cittadinanza onoraria per i giovani stranieri

Il sindaco porta la proposta in Consiglio Comunale: nessuna apertura dal centrodestra e dai civici

Bologna, 21 febbraio 2022 - "Il nostro Paese riconosce determinati diritti agli stranieri solo quando ne ha bisogno. Ecco perché vogliamo dare un segnale al governo nazionale, che speriamo si muova o in questa o nella prossima legislatura". Non vuole perdere tempo il sindaco Matteo Lepore sul riconoscimento ai bambini stranieri della cittadinanza onoraria italiana, uno Ius Soli che che non è regolamentato nell'ordinamento italiano. E ha pensato ad una festa per l'occasione tutta per loro: il 20 novembregiornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

Matteo Lepore porta in consiglio comunale lo Ius soli
Matteo Lepore porta in consiglio comunale lo Ius soli

"Vogliamo espandere i diritti, e penso ai servizi sociali, ai servizi educativi, ai servizi sanitari - ha spiegato Lepore -. Possiamo approvare la modifica da soli, abbiamo i numeri, ma speriamo che le opposizioni escano dalle barricate annunciate".

Oggi pomeriggio l'ordine del giorno è stato presentato in Consiglio comunale, con Lepore a presentare il testo ci sono tutti i capigruppo della maggioranza. Scelte alcune date per i conferimenti, la riforma farà perno sulla giornata del 20 novembre, la giornata mondiale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Previsto ostruzionismo in Consiglio a oltranza da parte di Lega e Fratelli d'Italia.

​Festa dedicata agli stranieri

Saranno tutti cittadini onorari e avranno una vera propria festa tutta dedicata a loro per ricevere l'atto dalle mani del sindaco, davanti a compagni di scuola, insegnanti, e alle loro famiglie. Per i giovani stranieri residenti a Bologna, che saranno "cittadini" di Bologna prima che italiani, c'è anche un giorno già fissato per quella cerimonia: il 20 novembre, giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.

Stranieri a Bologna: i numeri

Sono oggi 11.623 i giovani stranieri tra zero e 17 anni che risiedono nel Comune di Bologna e che presto potrebbero ricevere la cittadinanza onoraria: basterà aver svolto un ciclo di istruzione sotto le Due Torri. "Lo avevamo proposto in campagna elettorale ed e' una scelta ancora più valida oggi sulla base del dibattito pubblico nel nostro paese e in Europa", spiega il sindaco Matteo Lepore, presentando ufficialmente l'ordine del giorno al vaglio oggi del Consiglio accanto agli esponenti di tutti i gruppi di maggioranza. "Abbiamo i numeri per modificare lo statuto anche senza il contributo dell'opposizione, ma vogliamo farlo insieme a loro, per questo speriamo che altri gruppi o altri consiglieri vogliano unirsi a noi", dice Lepore di fronte anche ai consiglieri di Fratelli d'Italia accorsi alla conferenza stampa. "Vogliamo sollecitare il Parlamento, questo e il prossimo, ad assumersi una responsabilità storica".

Nessuna apertura nel Centrodestra

Nessuna apertura dal centrodestra e dai civici: sarà dunque solo il centrosinistra a modificare lo statuto comunale di Bologna per introdurre lo "ius soli" e la cittadinanza onoraria per i giovani stranieri. In apertura del Consiglio comunale, infatti, sono state ribadite le critiche arrivate nei giorni scorsi nei confronti dell'ordine del giorno firmato da tutti i gruppi della maggioranza. Quel testo, obietta Matteo Di Benedetto della Lega, "non cambierà nulla nella vita concreta delle persone. Perchè finchè la Lega sarà al Governo lo ius soli a livello nazionale non vedrà la luce". Secondo Di Benedetto, invece, "prevale la volontà di scontro di chi pensa sia la priorità oggi a Bologna". Anche Francesca Scarano, altra leghista, ribadisce che si tratta di "un tema nazionale", e che "non è la priorità dei bolognesi".

Anzi "questa operazione rischia di creare illusione, parlando solo di diritti. E' difficile che possa essere il tema centrale di una amministrazione". Anche per Samuela Quercioli ( Bologna ci piace) lo ius soli nello statuto del Comune è "uno slogan che non risolverà nessuno dei problemi esistenti e anzi illuderà le persone. Bisogna lavorare per una vera integrazione". Rammaricato Siid Negash, autore dell'ordine del giorno che verrà discusso durante la seduta. "Volevamo un percorso condiviso, così non è stato e questo ci dispiace", afferma presendando l'odg. "E' un atto difficile da far capire ad alcune parti della politica ma per dare delle risposte dobbiamo essere coraggiosi- dice il consigliere della lista Lepore- Sappiamo bene che servirà una legge nazionale, ma chi cresce a Bologna ci guarderà con occhi diversi".

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