Pd, la frenata di De Maria: "Un cambio del nome? C’è il rischio di chiusura"

Il deputato Dem contrario alla proposta del sindaco Lepore sulla nuova denominazione

Andrea De Maria, deputato del Pd, cosa ne pensa della proposta di Lepore di trasformare il nome del partito in ‘Democratico e del Lavoro’?

"Io non credo vada cambiato. Una grande forza popolare non cambia nome per un insuccesso elettorale. Comunque niente di male a parlarne".

Andrea De Maria (foto Schicchi)
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Lepore però pone un tema di fondo: la rappresentanza nel mondo del lavoro.

"E’ un tema centrale. È vero: il Pd è chiamato a essere il partito del lavoro. Del lavoro dipendente certo, ma anche di tutti i lavoratori. Professionisti, partite Iva, autonomi. Oggi lo sfruttamento del lavoro riguarda anche forme contrattuali diverse dal rapporto a tempo indeterminato".

Tra le critiche: e le piccole e medie imprese?

"Dobbiamo essere il partito della alleanza fra lavoro e impresa. È l’impresa sana che investe che crea lavoro. Questo la sinistra nella nostra terra lo sa bene. Pensiamo alla storia del rapporto fra istituzioni e piccola e media impresa o al movimento cooperativo. Fino al patto per il lavoro siglato in Regione. C’è un rischio nel nostro dibattito, e non mi riferisco alle parole di Lepore. Reagire alla vittoria della Destra con una chiusura identitaria e persino massimalista. Sarebbe un grave errore".

Un errore in qualche modo ‘storico’?.

"Il Pci, fin da Gramsci, ha rappresentato il superamento del massimalismo sconfitto dal Fascismo. E i grandi partiti dopo la Liberazione portarono le grandi masse popolari nelle istituzioni. È questa la grandezza della nostra storia che dobbiamo proiettare nel futuro con il grande progetto del Pd".

Sabato la costituente della Federazione bolognese. C’è il rischio che il partito si spacchi?

"Sono convinto che Bologna saprà ancora una volta dare un contributo importante al Congresso. Lo faremo in quel seminario, contribuendo anche con posizioni diverse al confronto congressuale".

Elly Schlein dovrebbe scendere in campo domenica, cosa ne pensa della sua candidatura?

"Sono sempre più convinto della candidatura di Bonaccini e impegnato a sostenerla. Vedo crescere intorno a lui un sostegno molto largo. L’ ho anche detto pubblicamente qualche tempo fa: Elly è una risorsa importante e mi sarebbe piaciuto vederla in squadra da subito con Bonaccini. È fondamentale ora che il confronto congressuale non sia di scontro interno ma sulle idee e si sviluppi in un contesto di unità, di solidarietà e di apertura".

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