Bologna, 7 dicembre 2024 – La pagella di Matteo Lepore da 4 più non influenza Gianfranco Pasquino. Il professore emerito di Scienza Politica all’Università di Bologna che, a marzo, a metà mandato aveva sintetizzato l’operato del sindaco con un 7 meno, conferma la valutazione. Ribaltando, quindi, il giudizio rivelato dal sondaggio commissionato da Confabitare.
Professore, conferma il 7 meno?
"Sì. Normale che un sindaco venga criticato. È un primo cittadino visibile, presente, non un mero distributore di risorse, ma una persona che guida la città e vuole gestire il cambiamento".
Gli intervistati del sondaggio, però, lo bocciano su diversi fronti. In primis sulla mobilità.
"Non cambio il mio giudizio. Vedremo quando ci saranno le elezioni: i bolognesi voteranno in base a quello che ha fatto, ciò che non ha fatto e quello che ha fatto male".
Non crede che sul malcontento sul traffico possa giocarsi la rielezione?
"Sinceramente non vedo rischi sul bis. Sulla viabilità i cittadini sbagliano. Il tram migliorerà la situazione e la Città 30 è una questione di sicurezza. Direi che è sulla casa che il sindaco dovrebbe ’spingere’: puntando di più sul recupero del patrimonio edilizio".
Insomma, Lepore può dormire sonni tranquilli?
"La questione sul tavolo non è la sconfitta. Ma quanti voti prenderà e quanti ne perderà. Se la viabilità col tram migliorerà prima del voto porterà a casa qualche consenso in più...".
E se si andrà alle urne senza avere ancora il tram o l’opera a regime?
"Si deve votare a scadenza del mandato, non guardando a questo aspetto".
Lei alle primarie Lepore-Conti, votò per l’ex sindaca di San Lazzaro. Stupito che il primo cittadino abbia appoggiato la corsa alle Regionali della sua ex rivale?
"Credo che Lepore sia stato lungimirante...".
In che senso?
"Da una parte sapeva che avrebbe preso tanti voti, e quindi ha appoggiato giustamente una candidata che sapeva di successo. Ma, soprattutto, credo abbia fatto una mossa astuta: di fatto, si è liberato di una possibile candidata sindaca. La politica, del resto, è anche questo...".
A marzo consigliò a Lepore di tenere più basso il profilo politico e più alto quello manageriale. Visto lo scontro con Meloni sulle "300 camicie nere mandate da Roma" non ha ascoltato il suo consiglio...
"Considerando il caso della manifestazione di neofascisti vicino alla Stazione posso dire che ha fatto benissimo ad avere una linea chiara contro qualsiasi fantasma fascista. Uno dei compiti del sindaco è difendere la democraticità del sistema politico. Sulla Palestina, invece, ribadisco che si è sbilanciato troppo: non è un tema che un primo cittadino deve affrontare".
Pregi e difetti del sindaco?
"Un pregio è il fatto che abbia fatto il sindaco, prendendosi le sue responsabilità. Il difetto è che va bene mantenere la leadership, ma non deve eccedere in personalismi. Meglio evitare affermazioni esagerate".
Stupito che la sinistra dia al sindaco un 5,7?
"No. Lui li bastona un po’ e quindi si è preso un voto basso. Mi fa ridere, invece, il 3 degli elettori di centrodestra, considerando che i loro candidati sindaco sono sempre stati mediocri. E non intendo certo Guazzaloca che fu un’altra cosa...".