Matteo Lepore nuovo sindaco di Bologna: Ha vinto la città più progressista d'Italia. Video

L'esponente dem festeggia e promette: "Sarà un primo cittadino metropolitano, il Pd esca dalle correnti"

Matteo Lepore festeggia nella sala Rossa del Comune di Bologna

Matteo Lepore festeggia nella sala Rossa del Comune di Bologna

Bologna, 4 ottobre 2021 - La festa, a tarda sera, si sposta a Palazzo d'Acccursio da dove, a breve, Matteo Lepore (video) guiderà la città: è salito al piano nobile lungo lo scalone dei cavalli, il tradizionale accesso per il nuovo primo cittadino. Camicia, senza cravatta e senza la mascherina rosa d'ordinanza, ha festeggiato (foto) stappando lo spumante (e rischiando di bagnare l'arazzo alle sue spalle). Con lui ci sono il sindaco uscente Virginio Merola, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e anche Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro di Savena e sua sfidante alle primarie. A brindare ci sono anche la vicepresidente della Regione Elly Schlein e gli altri esponenti dell'ampia coalizione che lo sosteneva, tra cui il Movimento 5 Stelle con Max Bugani e Coalizione civica con Emily Clancy.

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“Quella di oggi è ufficialmente la vittoria della città più progressista d'Italia - festeggia Lepore al Locomitive quando lo spoglio non è ancora concluso ma è come se -. La vittoria della politica del noi, che abbiamo costruito dopo oltre un anno e mezzo di campagna elettorale attraversando la pandemia, attraversando tutti i quartieri di questa città. Credo che da questa vittoria i progressisti e i democratici nel nostro Paese e l'Europa trarranno forza”.

Poi l’impegno per la città: “Voglio essere un sindaco metropolitano. Se vogliamo davvero superare ogni forma di disuguaglianza, rendere visibili le fragilità, dobbiamo sostenere le nostre aree metropolitane. Dobbiamo servire questa città, non comandarla, dando forza alle istituzioni, perché abbiamo bisogno in questo momento che nessun cittadino e nessuna cittadina si senta solo. Abbiamo detto diritto alla fragilità, e questo lo si afferma a partire da Bologna nel nostro Paese se le istituzioni sono forti, se crediamo nel Servizio sanitario nazionale, se crediamo nelle politiche pubbliche”. 

Poi la punzecchiatira al Pd: "Se il Pd se vuole essere davvero un partito progressista non si può rinchiudere più nelle Ztl. Quando il Pd sceglie e ha coraggio viene premiato. Quando si chiude nelle sue correnti non c'è futuro e queste elezioni amministrative saranno uno spartiacque tra chi vuole andare in mare aperto e sceglie le primarie, fra chi vuole costruire un fronte largo per vincere le politiche e chi invece si attarda su altro. Non abbiamo tempo da perdere dopo questa pandemia":

E per finire, l’affondo alla parte politica opposta: “Quello che è mancato è stata la competizione da parte del centrodestra. In tutte le grandi città è arrivato impreparato, senza candidati all'altezza della situazione. A Bologna dopo dieci anni non sono stati in grado di unirsi attorno a un progetto”.

Festeggia anche il segretario del Pd provinciale Luigi Tosiani: “Penso sia un'esperienza unica quella di aver costruito con i cittadini le proposte. La vera sfida dovrà essere coinvolgere i cittadini anche nel metterle in campo: la vera ambizione di Bologna e di Matteo Lepore”. E poi, sull’importanza in prospettiva della vittoria: “Abbiamo detto in queste settimane che non ci si doveva e non ci si poteva rassegnare al fatto che Salvini e Meloni avessero già vinto le politiche del 2023. Il voto delle amministrative con la spinta fortissima del nostro territorio di Bologna ci dimostra che per il centrosinistra è una sfida possibile, che si può vincere”.

“Questo è l'esito di un progetto che abbiamo consolidato lungo questo anno, che ha aggregato non solo tante forze politiche, ma soprattutto tanti cittadini di Bologna - sorride il deputato dem Luca Rizzo Nervo -. Questo sta facendo la differenza”. Sulla bassa affluenza ha poi commentato: “Certamente c'è un dato nazionale che deve interrogare tutte le forze politiche, perché è sempre un dato negativo che la gente non venga a votare. Mi pare abbastanza evidente come, rispetto al passato, il margine che distanzia Matteo Lepore dal suo avversario di centrodestra segnali una evidente astensione dal voto da parte degli elettori del centrodestra in città”.

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