Bologna, la rivoluzione di Merola. "Uniamo Maggiore e Sant’Orsola"

L'annuncio all'apertura del Festival della Scienza Medica. Ubertini: "Proposito innovativo e coraggioso"

Virginio Merola all'apertura del Festival della Scienza medica

Virginio Merola all'apertura del Festival della Scienza medica

Bologna, 21 aprile 2017 - “È tempo che cessi la separazione fra Maggiore e Sant’Orsola, da sempre un freno per le grandi potenzialità del nostro sistema ospedaliero”. Il sindaco Virginio Merola ha lanciato ieri, a margine dell’inaugurazione, a Palazzo Re Enzo, del Festival della Scienza Medica, quello che sembra già qualcosa di più di un suggerimento.

“È il momento di passare dalla competizione alla collaborazione – ha proseguito – per misurarci al meglio sui palcoscenici che ci spettano, sia sul piano tecnologico sia professionale”. L’idea, dai contorni ancora sfumati, è poi stata confermata dall’assessore comunale alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, che punta a costruire, “una dimensione internazionale” per il nostro sistema sanitario e pensa a “forme di coordinamento rafforzato fra le parti entro la fine del nostro mandato, alla creazione di un’unica azienda, che in questo caso sarebbe un polo universitario”.

Oltre a credere che “la Regione possa condividere il progetto”, Rizzo Nervo ha sottolineato l’atteggiamento positivo espresso dall’Alma Mater, con il rettore Francesco Ubertini che si è detto “pronto a fare la nostra parte, per un proposito innovativo, affascinante e coraggioso, che avrebbe molte ricadute positive”. L’apertura del Festival, inoltre, è stata l’occasione per assistere al denso intervento dell’immunologo francese Jules Hoffmann, vincitore del Nobel nel 2011, preceduto dai saluti di Leone Sibani, presidente della Fondazione Carisbo, e del presidente di Genus Bononiae, Fabio Alberto Roversi-Monaco, “orgoglioso di contribuire alla promozione e alla tutela di un millenario patrimonio di cultura e ricerca in campo medico”.

Un sapere antico del quale Hoffmann è stato interprete profondo e capace, impegnato da due decenni nello studio delle reazioni immunologiche degli insetti, dei quali ha sottolineato “l’enorme impatto sulla società umana, dalla produzione del miele ai processi di impollinazione e alla trasmissione, come vettori, di un terzo delle patologie con le quali ci confrontiamo ogni giorno” .

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