Bologna, Merola stoppa Renzi. "Basta padroncini nel Pd, serve un congresso"

Il primo cittadino critica le frasi dell’ex premier, che da Fazio in tv aveva bocciato l’idea di un governo Pd-Cinque Stelle

Matteo Renzi e Virginio Merola alla Festa dell’Unità del Lungoreno a Bologna (foto Ansa)

Matteo Renzi e Virginio Merola alla Festa dell’Unità del Lungoreno a Bologna (foto Ansa)

Bologna, 30 aprile 2018 - L’aveva detto il 25 aprile, Virginio Merola, che un dialogo sui programmi tra M5s e Pd era possibile, pur tenendo la barra drittissima. E di fatto il sindaco coerentemente boccia l’annuncio di Matteo Renzi di ieri sera in tv, da Fabio Fazio. Non più segretario, Renzi ha pubblicamente detto che un patto dem-pentastellati non è fattibile. E il sindaco di Bologna lo bacchetta.

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“Renzi si è dimesso e continua a comandare – afferma il sindaco –. La direzione non è sua proprietà privata e quel che dice non è stato discusso né approvato. Il Pd ha bisogno di un segretario che esprima una linea condivisa e Maurizio Martina ha bisogno di questo mandato“.

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Il primo cittadino di Bologna, i cui i rapporti con l’ex sindaco di Firenze non sono propriamente idilliaci da tempo, mette da parte il fioretto: “Non ci sto all’umiliazione di un padroncino che fa e disfa senza mai discutere. Se uno si è dimesso significa che ha perso e che ha condotto il Pd ai minimi storici”. E ancora: “Non è vero che tutti gli hanno impedito di fare quello che voleva. Lo ha fatto senza mai ascoltare davvero”. Ora, conclude Merola, “serve una direzione che voti e renda autonomo il Pd intorno a Martina e che fissi la data di un congresso”.

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