Bologna, Merola: "La cittadella giudiziaria può andare alla Staveco" / VIDEO

Il sindaco: "Ne stiamo parlando con il Ministero". Nel frattempo "potrebbe ospitare temporaneamente attività giovanili". Sembra così confermata la disponibilità offerta a Làbas

Bologna, 7 settembre 2017 - Il sindaco di Bologna Virginio Merola inizia un video-tour nelle aree cittadine, in particolare quelle ex militari, per spiegare ai cittadini come l’amministrazione intende rigenerarle. Prima tappa in uno dei luoghi sui quali si è concentrato il dibattito cittadino delle ultime settimane, soprattutto perché è stato proposto per ospitare il centro sociale Làbas dopo lo sgombero dell’8 agosto: la Staveco.

I piani per l’ex stabilimento di produzione dei veicoli dell’Esercito (90.000 metri quadrati, di cui 47.000 edificabili) non cambiano di molto: Merola immagina un parco di tre ettari e nuovi edifici da destinare in via prevalente a uffici e usi direzionali (per l’85%), magari raggiungendo un accordo con il ministero della Giustizia per realizzare la cittadella giudiziaria. Siccome, però, l’intervento richiederà anni e sarà realizzato in lotti, nel frattempo, aggiunge Merola, l’ex Staveco potrebbe ospitare temporaneamente (non meglio precisate) “attività giovanili”.

Parole che sembrano confermare la disponibilità offerta a Làbas (che sabato metterà pressione su Palazzo D’Accursio con una nuova manifestazione) nei giorni scorsi. “Pensiamo che sia un’area adatta a un presidio temporaneo di attività giovanili in modo da avere anche un presidio su quest’area e farla vivere al meglio in attesa della destinazione finale”, afferma il primo cittadino nel video pubblicato sulla sua pagina web. “Stiamo discutendo anche con il ministro della Giustizia se qui ci sarà la possibilità di ospitare quella parte di uffici giudiziari che oggi è in locazione da privati, in modo da avere un polo giudiziario nel nostro centro storico”, spiega Merola, ripreso in una delle aree abbandonate dell’ex caserma. 

“Il nostro obiettivo è realizzare una porta d’accesso alla collina- esordisce- il collegamento tra San Michele in Bosco e l’istituto Rizzoli, in modo da creare un parco urbano corridoio che faciliti l’accesso alla collina. L’agenzia del Demanio per realizzare qui qualcosa deve attenersi al piano urbanistico del Comune, è un’area di 90.000 metri quadrati, di cui 47.000 discussi con la Soprintendenza, utili a edificazione”.

L’85% di questi 47.000 metri è destinato a uffici e direzionale, con la possibilità di impianti sportivi, usi civici o commerciali in misura ridotta. “Di tutto questo discuteremo, l’importante è capire bene che qui non si fanno villette, non si fanno speculazioni, c’è una parte di direzionale e una parte inferiore, di circa 10.000 metri, dove si potranno fare attività ricreative e culturali o commerciali. Di questo voglio discutere con voi perché è arrivato il momento di passare a processo di attuazione”, dice Merola rivolgendosi ai cittadini. Prossima tappa del tour in un’altra aera al centro del dibattito, i Prati di Caprara. 

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