Bologna: Nardella e Lepore, prove di intesa. "Verso un movimento dei sindaci"

Ma il primo cittadino di Firenze glissa su una sua possibile corsa alla segreteria del Pd: "Non dico nulla"

Bologna, 26 ottobre 2022 - Se i colleghi lo seguiranno nell’idea di costruire un movimento dei sindaci, allora Dario Nardella, primo cittadino di Firenze, si candiderà alla carica di segretario del Partito democratico.

Da sinistra, Matteo Lepore e Dario Nardella, sindaco di Firenze
Da sinistra, Matteo Lepore e Dario Nardella, sindaco di Firenze

Dichiarazioni ufficiali non ce ne sono, ma tutti gli indizi sembrano andare in quella direzione. "Non dico se mi candido o no alla segreteria del Pd – spiega Nardella –. Dico che mi candido a catalizzare un movimento di sindaci che superi i confini del nostro partito e che insieme a Matteo Lepore, Beppe Sala, Matteo Ricci, Antonio Decaro e a tanti altri parta dalle difficoltà delle persone che incontriamo tutti i giorni per dare loro risposte che siano concrete ed efficaci e vadano oltre gli slogan".

Questo movimento, spiega Nardella, "non può limitarsi ai confini dell’Italia, ma deve guardare anche all’Europa per contrastare qualsiasi tipo di sovranismo. La mia esperienza come presidente di Eurocities, l’organizzazione che raccoglie le principali città europee, mi dice questo. Tra l’altro noi sindaci, essendo eletti direttamente dai cittadini, abbiamo intrinsecamente il loro consenso".

Per dare vita a questo movimento Nardella parte dal più vicino, vale a dire dal suo collega Matteo Lepore. I due ieri pomeriggio erano insieme a Castiglione dei Pepoli, in un incontro organizzato dalla Fiom Cgil bolognese e da quella fiorentina. Titolo: ‘Bologna e Firenze, città dell’industria’.

Terminata la tavola rotonda si sono isolati, senza però fare nulla per nascondere questo loro lungo conciliabolo.

In un mondo dove attraverso una semplice videochiamata è possibile dialogare ‘de visu’ senza che nessuno se ne accorga, è chiaro che entrambi volevano farsi vedere.

Ad ogni modo Lepore ha le idee molto chiare su cosa dovrà fare il nuovo segretario del Pd con la sua nuova squadra dirigente. "Non avere nell’asse parlamentare un partito che metta al centro il lavoro è una grande questione democratica nel nostro paese – afferma è il primo cittadino bolognese – . Con la parola lavoro non intendo una categoria ideologica, ma quella serie di atti concreti che, ad esempio, portano l’Emilia Romagna e la Toscana a essere le prime due regioni italiane quando si parla di export".

"Dobbiamo anche essere capaci – continua Lepore – di poter distinguere chi viene qui dall’estero e dopo due anni porta via tutto in un paese dove la manodopera costa meno e chi, invece, viene qui per investire davvero sul nostro territorio".

Bologna e Firenze da tempo collaborano con ottimi risultati per i rispettivi territori ed è anche per questo motivo che i due sindaci puntano a esportare questo modello di vicinanza locale a livello nazionale.

Nardella sa che una eventuale sua discesa in campo per la guida del Pd quasi sicuramente comporterà un confronto con il governatore dell’Emilia Romagna. "Un ottimo amministratore – chiosa il sindaco toscano – di cui ho grande stima".

Ovviamente, i due sindaci sono entrambi molto critici con il nuovo governo che ha come presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Anche perché il tema dei comuni e delle loro impreviste difficoltà legate ai rincari energetici è stato toccato solo marginalmente.

 

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