Pier Ferdinando Casini si racconta nel suo libro: “La politica deve ritrovare i valori”

"C'era una volta la politica. Parla l'ultimo democristiano" è stato presentato oggi pomeriggio in Salaborsa. Dal rapporto con Bologna alla passione per la politica estera: ricordi e aneddoti di 40 anni di storia italiana raccontati da uno dei suoi grandi più grandi protagonisti.

Pier Ferdinando Casini presenta il suo libro in Sala Borsa

Pier Ferdinando Casini presenta il suo libro in Sala Borsa

Bologna, 28 gennaio 2023 – Una storia politica lunga quasi mezzo secolo. Pier Ferdinando Casini nel suo libro "C'era una volta la politica. Parla l'ultimo democristiano", presentato oggi pomeriggio in Salaborsa, racconta e riflette sui cambiamenti che la politica ha vissuto in tutti questi anni.

Il senatore, intervistato dal giornalista Massimo Franco, ha parlato della sua Bologna con cui ha "un rapporto intenso", del mondo cattolico e della sua passione per la politica estera. Non sono mancati poi i riferimenti al governo Meloni e alle battaglie delle nuove generazioni.

Ricordi e riflessioni di quarant’anni di politica passano attraverso la memoria di uno dei suoi più grandi protagonisti. Il primo aneddoto risale al 1999, quando Giorgio Guazzaloca venne eletto sindaco di Bologna: "Non credevo – spiega – potesse farcela. Vinse perché seppe interpretare il civismo contro una sinistra che era profondamente chiusa e in crisi".

Casini si è poi concentrato sul paragone tra la vecchia e la nuova politica. "Ho scritto questo libro perché voglio dire a tutti i diffidenti nei confronti della politica che la strada non è l’antipolitica. Vorrei che i giovani si impegnassero per cambiarla, come diceva don Milani “a cosa serve avere le mani pulite se le tenete in tasca”. La competenza è importante, il dilettantismo non può sostituirla, la professionalità è fondamentale. Sono tutti valori di cui si nutriva la vecchia politica, oggi mancano e sono proprio ciò che va recuperato".

L’ex democristiano ha poi parlato del suo rapporto col Pd, con cui a Bologna ha vinto la corsa per il Senato nel 2022. "È chiaro – sottolinea – che la mia storia è diversa e io non mischio le carte. In questo partito, soprattutto in politica estera, ritrovo le mie posizioni di 50 anni fa. Non mi sento a disagio, ma vedo un problema serio. Il Pd deve fare il suo, non può tutti i giorni stare a sfogliare la margherita per scegliere con chi stare".

E sullo slittamento a destra della maggioranza? Il senatore non si sbilancia: "Noto più che altro pressappochismo e confusione, come se il tema dei contanti interessasse alla gente, quello dei benzinai è stato gestito male, per non parlare dei balneari. È il frutto di una campagna elettorale fatta di promesse, ma governando si fanno i conti con la realtà".

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