Pnrr a Bologna, pronti 12 milioni per asili nidi e scuole materne

L’assessore alla Scuola: "Così aggiungeremo 400 posti in più per abbattere le liste d’attesa in città. Il Cavazzoni? Lo finanzierà il Comune"

L'assessore alla Scuola del Comune, Daniele Ara

L'assessore alla Scuola del Comune, Daniele Ara

Bologna, 19 agosto 2022 - Un cerotto d’oro. O meglio, un cerotto da 12 milioni, pronto a curare, o per lo meno a medicare, le ferite dell’istruzione. A tanto ammonta la cifra dei fondi Pnrr da investire sul territorio bolognese per ciò che riguarda la fascia 0-6 anni (circa 4,5 milioni per ogni polo), dalla messa in sicurezza degli edifici fino all’aumento dei posti all’interno delle strutture. Un soccorso, questo, "che puntiamo a realizzare in tempi rapidi" come conferma l’assessore alla Scuola, Daniele Ara, "e che consentirà non solo di ridurre le liste d’attesa grazie a 400 nuovi posti, ma anche di migliorare il servizio scolastico".

Assessore, qual è il piano?

"Questi fondi rappresentano per la città una serie di interventi di grande importanza, che porto avanti in sinergia con l’assessore Borsari. Approvate le graduatorie, ora puntiamo alla demolizione e alla costruzione di un nuovo polo 0-6 anni in via Menghini, a Borgo Panigale, in sostituzione di una struttura non agibile, che coprirà ora 60 nuovi posti. Ottanta, invece, quelli offerti da un nuovo polo, sempre 0-6, in via Marzabotto. Non solo".

Cos’altro?

"La ricostruzione del nido Roselle in una nuova area, che ci permetterà così di aumentare i posti a disposizione. A questo si affiancano altri due nidi project financing (dunque in concessione) con 80 posti l’uno. Uno sarà in Bolognina, l’altro al quartiere Savena".

E il nido Cavazzoni?

"Non è rientrato tra questi finanziamenti e il motivo ancora lo ignoriamo. Questo non significa che i progetti si fermeranno, perché metteremo comunque in campo le risorse comunali. Come il Roselle, anche il Cavazzoni segue un’importante filosofia pedagogica, ma necessita di una pronta risposta per ciò che riguarda la parte edile della struttura e tutto ciò che concerne la sua messa in sicurezza e l’aspetto sostenibile. E sul tema della nuova area, continueremo il confronto con i cittadini attraverso numerose assemblee, per trovare una corretta localizzazione alla struttura. Il Cavazzoni e il Roselle aumenteranno così da 50 a 80 posti".

A quanto ammontano le liste d’attesa nel territorio?

"Contiamo circa 400 domande, cento in più rispetto all’anno scorso, grazie anche a una ripresa del lavoro post-pandemia. Il boom di richieste è nel quartiere Savena, dove se ne contano circa 90: intendiamo rispondere tempestivamente, perché nonostante l’alto tasso di denatalità, le richieste sono in aumento nei nidi, a differenza delle materne. Senza dimenticare, poi, di studiare come riempire i nidi che, invece, vengono rifiutati dalle famiglie perché molto lontani da casa".

L’aumento dei posti negli asili nidi comporterà anche la conseguente necessità di accrescere il numero degli educatori.

"Sì. Aumenteranno certamente gli insegnanti nei nidi, mentre per la materna le prospettive sono differenti: il quadro demografico, infatti, ci dimostra come le richieste siano nettamente inferiori. Rimane dunque la possibilità di trasferire nei nidi gli educatori che, in passato, furono spostati nelle materne per carenza di personale adeguatamente preparato. E, date le proiezioni, di ridurre il rapporto tra insegnanti e bambini in quella fascia".

 

 

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