Bologna, faccia a faccia fra candidati e sindacati di polizia

A De Girolamo (FI), De Maria (Pd) e De Matteis (M5s) la richiesta di nuovi e più efficaci strumenti legislativi e tecnici

Da sinistra, i candidati Andrea De Maria, Davide De Matteis e Nunzia De Girolamo incontrano i sindacati di polizia (Schicchi)

Da sinistra, i candidati Andrea De Maria, Davide De Matteis e Nunzia De Girolamo incontrano i sindacati di polizia (Schicchi)

Bologna, 25 febbraio 2018 - «Ho delle foto: nel giro di tre mesi contiamo quattro colleghi accoltellati, alcuni salvati dai cellulari in tasca. Sono troppi, servono strumenti legislativi e tecnici». Il grido d’aiuto delle forze di Polizia – nel caso specifico di Gianni Pollastri, segretario nazionale di Ugl Fsp Polizia di Stato – si è sentito benissimo sabato all’Hotel I Portici di via Indipendenza, dove i sindacati hanno incontrato tre candidati alle Politiche del 4 marzo: Nunzia De Girolamo (Forza Italia, capolista alla Camera per il centrodestra), Andrea DeMaria (Pd, candidato all’uninominale Camera di Bologna città) e Davide De Matteis (M5s, candidato all’uninominale Camera di San Giovanni in Persiceto). Fra i tanti problemi sul tavolo dell’acceso confronto – partecipano al dibattito sulla sicurezza anche Siulp, Siap, Silp Cgil e Uil Polizia – svetta l’attualità dei cruenti scontri di piazza di questi giorni. Pollastri guarda con favore al Veneto: «Propongono il reato di terrorismo di piazza. Chiediamo anche di essere esentati dall’eccesso colposo nell’uso della forza. C’è stata una campagna pesante contro di noi in questi anni».

De Girolamo, dopo aver fatto il punto sull’irrobustimento del personale («Più ragazzi dai call center all’aiuto sul campo») raccoglie e attacca l’esecutivo uscente: «Sì al taser (scossa elettrica) agli agenti. Ma a loro che chiedono tutele come abbiamo risposto? Col reato di tortura: per fermare un tossicodipendente folle che delinque serve la forza. Ma non si può più usare: la Rete è in agguato». De Maria difende il lavoro del governo. «Abbiamo fatto 7mila assunzioni. Ok a tutti gli strumenti legislativi che aiutino le forze dell’ordine, ma il reato di tortura è un’altra cosa. La legge va scritta meglio? Parliamone». De Maria batte sulla certezza della pena, come De Matteis che apre a modifiche legislative sugli strumenti («Nuove fattispecie di reato possibili») e incalza sull’immigrazione: «Bisogna superare il regolamento di Dublino, comprendere che chi viene qui non vuole stare in Italia, bisogna ripartire quegli oneri». Infine l’assenza del Sap di Gianni Tonelli, candidato con la Lega. Pollastri: «Ci confrontiamo con varie forze senza preclusioni, altri hanno fatto altre scelte».

DI PAOLO ROSATO

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