PoliticaRegionali Emilia Romagna 2020, la guerra dei sondaggi tra Pd e Lega

Regionali Emilia Romagna 2020, la guerra dei sondaggi tra Pd e Lega

Bonaccini in netto vantaggio secondo Winpool nonostante la coalizione più debole, Borgonzoni davanti per Mg Research

Lucia Borgonzoni e Stefano Bonaccini

Lucia Borgonzoni e Stefano Bonaccini

Bologna, 18 novembre 2019 - Mi vota o non mi vota? La margherita dei sondaggi per le Regionali regala petali contraddittori, anche nello stesso giorno. Due rilevazioni diffuse ieri, infatti, danno risultati opposti: per ‘Winpool’, Stefano Bonaccini (video) sarebbe saldamente al comando della gara per l’Emilia-Romagna: 50,7% contro il 42,1% della sua sfidante, Lucia Borgonzoni, una forbice che si allargherebbe a 14 punti in caso di alleanza tra Pd e M5s. Per ‘Mg Research’, le cose starebbero esattamente all’opposto: la fedelissima di Matteo Salvini oscillerebbe tra il 44 e il 48%, mentre il governatore uscente si fermerebbe in una forbice tra il 42 e il 46%.

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Insomma, la corsa resta apertissima e incertissima. Il sondaggio di Winpool è stato commissionato dagli stessi dem e pubblicato sul ‘Sole 24 Ore’. Riguarda mille interviste telefoniche, condotte tra il 9 e il 14 novembre, dunque in gran parte al netto dell’arrivo di Salvini al Paladozza e della manifestazione delle ‘sardine’ anti-Lega di giovedì scorso. La fotografia è limpida. Bonaccini sarebbe nettamente avanti rispetto alla Borgonzoni in entrambi gli scenari: di 8 punti, 50 a 42, nel caso di candidato M5s autonomo (fermo al 6,2%), addirittura di 14, 56 a 42, in caso di alleanza Pd-Cinque Stelle.

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Un vantaggio figlio soprattutto della figura del governatore uscente che sembra rassicurare più della sua sfidante gli emiliano-romagnoli. A dimostrarlo il diverso andamento delle coalizioni: il centrosinistra sarebbe sotto, 44,8% rispetto al 47,6% del centrodestra, con un boom della Lega (33%), praticamente appaiata al Pd (33,9%). Bene anche Fdi (6,1%) e la lista del presidente, data all’8%, mentre si dimezzano Forza Italia (4,4%) e Cinque Stelle (6%).

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Diametralmente opposto lo scenario raccontato dall’indagine di ‘Mg Research’ e diffusa dal sito ‘Affari Italiani’: Borgonzoni tra il 44 e il 48% e davanti a Bonaccini, fermo tra il 42 e il 46%, con il M5s a fare da ago della bilancia, tra il 6 e l’8%. Per quanto riguarda i partiti la Lega sarebbe tra il 32 e il 36%, Fdi tra il 7 e il 9% e Forza Italia tra il 4 e il 6% (totale centrodestra: 46-50%). In crescita anche il Pd, tra il 33 e il 37%, che cannibalizza il resto delle forze della coalizione, ferma al 40,5%. «Io non credo ai sondaggi, non ci guardo nemmeno», il commento di Bonaccini, convinto che «conteranno i voti veri». Il governatore ha ribadito l’invito per la manifestazione in piazza Maggiore del 7 dicembre: «Se volete darmi una mano, ognuno venga con le bandiere che gli pare. Abbiamo bisogno di tornare là dove andavamo spesso e dove rischiamo di non tornare più».

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