Pd, Renzi arriva in treno a Calderara. Merola non c'è / VIDEO

L'ex primo ministro alle porte di Bologna per continuare il viaggio a bordo del convoglio del Partito Democratico. Applausi e selfie

L'accoglienza per Matteo Renzi a Calderara

L'accoglienza per Matteo Renzi a Calderara

Bologna, 10 novembre 2017 - E’ arrivato in perfetto orario, anzi addirittura con qualche minuto di anticipo, il treno del Pd ‘Destinazione Italia’ alla stazione di Bargellino-Calderara di Reno: a bordo, insieme ad altri membri del partito, il segretario Matteo Renzi, intento a continuare il suo tour in treno su e giù per il Paese.

Ad attenderlo una folla di sostenitori e fedelissimi, con diverse bandiere del Pd, l’ex assessore comunale al Welfare Luca Rizzo Nervo e la sindaca di Calderara di Reno, e assessore comunale alla Mobilità, Irene Priolo. Con Renzi è sceso dal treno anche il segretario provinciale Francesco Critelli.

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Alle 15,37 il convoglio è arrivato al secondo binario della stazione: pochi minuti dopo Renzi è sceso dalla carrozza, scatenando l’ovazione dei presenti, almeno 200, che lo hanno accolto al grido di “Matteo! Matteo!”. Sorridente, Renzi si è fermato per qualche scatto e qualche stretta di mano, mentre qualcuno, con fierezza, ha mostrato il libro ‘Avanti’, nella speranza forse di accaparrarsi un autografo.

Tra la folla, è poi spuntato un cartellone con scritto: “Ciao Matteo, benvenuto a Calderara. Sei testardo come me e ne sono orgoglioso, tieni duro e porta pazienza! Non scendere a compromessi con gli scissionisti, se vogliono rientrare chiedano scusa… Fra 10-15 anni andrai al Governo da solo per fare saltare tutto il vecchio e mettere in evidenza il nuovo!”.

L’ex primo ministro si è poi diretto in uno stabilimento vicino alla stazione, per continuare il proprio tour e incontrare alcuni giornalisti. Assente all’appuntamento, invece, il sindaco Virginio Merola, che si è così giustificato: “Mi dispiace mancare, non posso esserci perché ho un’importante cerimonia”. Merola, infatti, ha incontrato a Palazzo d’Accursio, intorno alle 16, alcuni ragazzi neo diciottenni e altri bambini, figli di genitori stranieri, diventati da poco cittadini italiani, per rilanciare il proprio appello verso l’approvazione della legge che riguarda lo Ius soli.

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