Rimozioni Bologna, esposto all’Anac contro Grossi

Forza Italia interpella l’Anticorruzione. Il legale dell’azienda: "Gara regolare"

Rimozione di un'auto in piazza del Baraccano

Rimozione di un'auto in piazza del Baraccano

Bologna, 5 luglio 2019 - Un esposto all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. Lo presenta Forza Italia, per contestare l’assegnazione del servizio di rimozione e custodia dei veicoli al ‘Centro dell’Auto’ di Sabino Grossi, vincitore dell’appalto da 1,6 milioni di euro indetto dal Comune. Secondo il deputato Galeazzo Bignami e Marco Lisei, capogruppo in Comune, «la sussistenza di un procedimento penale per truffa aggravata» a carico di Grossi, «ancorché non sfociato in condanna, è una delle cause di esclusione dalle gare previste dal Codice degli appalti».

Per tutti, affermano i forzisti, «opera il principio di innocenza». Ma l’esclusione dalla procedura di gara – secondo Bignami e Lisei, che citano recenti pronunce di alcuni Tar – sarebbe «un atto dovuto e indispensabile a tutelare la qualità del servizio rimozioni, necessario per la collettività, che deve essere eseguito garantendo la massima qualità, efficienza e trasparenza. Non ci pare che questi elementi siano stati garantiti dall’operatore che ha eseguito sino ad oggi il servizio».

Per questi motivi, spiega Bignami, «riteniamo che l’Anac debba valutare tutta la procedura» relativa alla gara vinta da Grossi (unico concorrente), che si aggiudica la rimozione per due anni, con la una possibilità di proroga di ulteriori due. Per gli esponenti di Forza Italia è anche «incomprensibile» che la polizia locale, che ha istruito «la meticolosa indagine dalla quale è sortito il procedimento penale che ha rinviato a giudizio per truffa aggravata» Grossi, «prima non abbia dato seguito ad alcuna penale contrattuale, giustificando tale scelta dicendo che l’indagine amministrativa ‘non ha dato esiti’, e ora riassegni il servizio come nulla fosse successo, come non fosse a conoscenza del procedimento penale». Anche il fatto che Grossi sia l’unico concorrente della gara non convince Bignami e Lisei, che parlano di «situazione patologica». Il rischio «è che sussista una posizione dominante tale da indurre altri a non partecipare».

L’avvocato Giorgio Bacchelli, legale di Grossi, respinge le accuse al mittente. «Bisogna che si informino – afferma –, perché non esistono le preclusioni» di cui parlano Bignami e Lisei. Grossi ha partecipato alla gara «presentando tutti i requisiti richiesti dal bando». Il procedimento penale a suo carico «non è ostativo. Lo è solo per chi vuole fare speculazioni politiche sulla vicenda». Quanto al fatto che Grossi sia stato l’unico concorrente in gara, Bacchelli precisa: «Non ci sono altri con l’organizzazione imprenditoriale e le caratteristiche giuridiche richieste da un bando complesso come questo. Se ci sono altri, si facciano avanti. Non credo proprio che siano spaventati dalla presenza di Grossi».

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