Salvini al PalaDozza di Bologna, data. La Lega apre la campagna d'Emilia Romagna

Il Carroccio convoca i militanti anche dalla Lombardia per sostenere la corsa della Borgonzoni. Il Pd attacca e prepara la controffensiva con la tre giorni ‘Tutta un’altra storia’

Salvini al PalaDozza di Bologna il 14 novembre per sostenere la Borgonzoni (Foto Dire)

Salvini al PalaDozza di Bologna il 14 novembre per sostenere la Borgonzoni (Foto Dire)

Bologna, 10 novembre 2019 - Si scaldano i motori – e le polemiche – in vista dell’evento di apertura della campagna elettorale della Lega per le Regionali, in programma giovedì sera al PalaDozza alle 20,30. A fare discutere è la comunicazione firmata dal responsabile organizzazione della Lega Lombarda, Davide Rodella, in cui si chiede a tutti i leghisti della Lombardia «la mobilitazione del territorio per il maxi evento di apertura della campagna elettorale per le elezioni regionali in Emilia Romagna», con l’obiettivo di garantire un «palazzetto stracolmo, per lanciare un chiaro e decisivo segnale di imminente sfratto al governo abusivo delle poltrone, delle tasse e degli immigrati». Un invito che Rodella ha pubblicato anche su Facebook.

Il tour di Salvini e Borgonzoni Reggio - Carpi - Ferrara

Questa ‘chiamata alle armi’ ha scatenato la risposta del Pd. «State pure a casa lumbard» ha scritto su Facebook l’assessore comunale Matteo Lepore. «È inutile che Salvini faccia venire i pullman dalla Lombardia per riempire il PalaDozza – ha detto Lepore –. Non ci stanno settemila persone dentro come ha dichiarato, ma al massimo 5.570 e noi chiediamo che la sicurezza della struttura e delle persone venga rispettata». Mente Paolo Calvano, segretario regionale dei dem, ha sottolineato: «Borgonzoni dice ‘prima gli emiliano-romagnoli’ ma poi per portare gente ai loro comizi chiama i lombardi perché non riesce a mobilitare abbastanza gente» in regione. Commenti negativi anche dal capogruppo del Pd in Regione, Stefano Caliandro (che parla di «truppe cammellate») e dal senatore democratico ed ex sindaco di Imola, Daniele Manca (che invece sottolinea «l’arroganza» di Salvini).

Il leader leghista, però, fa spallucce («lascio che gli altri si dedichino all’insulto, alla minaccia e alla polemica») e annuncia una «bellissima serata di festa: non chiediamo la carta di identità all’ingresso. Ci saranno bianchi, neri, gialli, rossi ed ex rossi che votavano a sinistra e che adesso scelgono la Lega perché è a fianco degli operai».

Intanto, mentre il Pd si prepara alla controffensiva con la tre giorni ‘Tutta un’altra storia’ che si svolgerà sempre sotto le Due Torri da venerdì a domenica, ieri si è riunito tutto il mondo di sinistra (da Sinistra Italiana a Mdp) che sosterrà la candidatura di Stefano Bonaccini con la lista ‘Emilia-Romagna coraggiosa’. Tra i settecento accorsi ieri pomeriggio a DumBo anche l’ex presidente regionale Vasco Errani, oggi senatore di Leu, che ha sottolineato come il 26 gennaio sia in gioco non tanto una persona o un partito, ma «la nostra identità».

Sulle Regionali, ieri, si è espresso anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi: «Facciamo il tifo perché il presidente della Regione, Bonaccini, ce la faccia. Siccome è più bravo penso che ce la farà. Poi stiamo a vedere. Non credo che le elezioni in Emilia-Romagna siano il giudizio di Dio».

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Le 'sardine' e la manifestazione dei centri sociali

Non solo il flash mob delle "sardine" in piazza Maggiore, che puntano ad essere 6.000 per superare le persone che giovedì entreranno al PalaDozza di Bologna per ascoltare Matteo Salvini e Lucia Borgonzoni. Per contestare l'evento della Lega c'è in cantiere anche una manifestazione lanciata da collettivi e centri sociali: in questo caso il concentramento è previsto alle 18 in piazza San Francesco.

Su Facebook, l'evento creato per diffondere l'appello è condiviso da Tpo, Labas, Cua, Noi Restiamo, Saperi Naviganti e Vag61. "Bologna non si Lega", è lo slogan scelto per promuovere la manifestazione. "Questo è un appello ad essere nelle strade rivolto alla città plurale e viva - si legge - che ogni giorno ripudia in modo radicale ogni forma di razzismo, di sessismo, di paura mossa da odio e di violenza fascista. Bologna è città aperta, ecologista, femminista, solidale e cooperante. La Bologna che vogliamo vivere è questa e non permetteremo che l'odio di chi predica muri, violenza, razzismo, nazionalismo si faccia strada".

Ma le critiche non si limitano alla Lega: "L'incapacità e la non volontà dell'attuale Governo Pd-M5s di segnare una discontinuità con il Governo precedente è la riprova che non possiamo restare a guardare", scrivono i collettivi. "A pochi metri proprio da Porta Lame", dove fu combattuta un'importante battaglia partigiana durante la seconda Guerra mondiale, "non permetteremo che il PalaDozza, luogo delle passioni di questa città - continua l'appello - diventi lo spazio dove il peggio della destra omotransfobica, neofascista, sovranista, sessista, si ritrovi per avviare la sua campagna di odio e di paura".

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