M5s, il 'No' alla scissione: Bologna non segue Di Maio

Gli amministratori locali, almeno per ora, restano sulla linea di Giuseppe Conte I referenti regionali: "I nostri militanti sono contenti del chiarimento, si va avanti"

Bologna, 23 giugno 2022 - Lo scossone stellato (per ora) non ha toccato l’Emilia-Romagna. A difendere la posizione ‘con il Movimento 5 Stelle senza se e senza ma’ (e quindi non con Luigi Di Maio), sono i senatori e referenti regionali Gabriele Lanzi e Marco Croatti. "In Emilia-Romagna non c’è nessuna defezione. Semmai ci sono attivisti e militanti del Movimento 5 stelle contenti che ci sia stato questo chiarimento", spiega Lanzi. Che fa anche un distinguo: "Non si tratta di scegliere tra Giuseppe Conte o Di Maio, ma tra il Movimento e il ministro degli Esteri".

Massimo Bugani, nella giunta di Matteo Lepore ed ex capo staff al Campidoglio
Massimo Bugani, nella giunta di Matteo Lepore ed ex capo staff al Campidoglio

Lanzi sottolinea (velenoso) anche come sia stato Di Maio a non farsi amare nel nostro territorio, visto che "si dimise da capo politico due giorni prima che si votasse in regione...". Gli fa eco Croatti: "Non ho sentito di assessori o consiglieri comunali" che abbiano appoggiato la sua presa di posizione. "Si tratta di una scelta sua, non parliamo di scissione". Del resto, in ambienti pentastellati, l’addio di Di Maio è stata bollato come un’operazione di Palazzo e difficilmente – si vocifera – porterà stravolgimenti a livello locale. Ma è proprio a Bologna, luogo simbolo del grillismo (ricordate il Vaffa Day?) e successivamente della sua lenta decadenza, che l’ex M5s Giovanni Favia, stellato della prima ora e primo espulso, ha lanciato i suoi strali contro Di Maio. Il suo commento all’addio, sulla pagina Facebook del ministro, ha superato i duemila ’mi piace’: "Sapevo ci sarebbero voluti 10 anni per rivelare ciò che sei. Tu non volevi combatterli. La tua era invidia. Tu volevi essere come loro".

Per quanto riguarda invece gli amministratori bolognesi eletti, per ora c’è parsimonia nelle dichiarazioni, deve passare la tempesta. Di sicuro qualcosa accadrà, lo sa Massimo Bugani che pochi giorni fa in un’intervista al Fatto Quotidiano ha lanciato "una nuova forza politica, progressista e ambientalista", che però deve ancora trovare una forma precisa. Altro sicuramente rispetto a Luigi Di Maio, sulla stessa linea il fedelissimo di Bugani, il consigliere comunale Marco Piazza. Passaggio senza dichiarazioni per la consigliera regionale Silvia Piccinini (fedele a Giuseppe Conte), idem per le parlamentari Michela Montevecchi (segretaria di presidenza del Senato, al secondo mandato) e Alessandra Carbonaro (al primo mandato). Entrambe, secondo quanto appreso ieri, non si muoveranno, Carbonaro peraltro è all’interno della commissione Cultura della Camera e il suo nome risulta tra quelli saldamente dentro il Movimento. Sul territorio provinciale invece non sono stati dichiarati per ora particolari scossoni, ma in politica tutto può accadere. Infine l’apertura di Valentina Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia: "E’ la fine di una storia per l’M5s, da noi sono i benvenuti".

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