Elezioni, Zampa: "Se il mio nome è utile, corro. Non si parli di paracadutati"

La dem: "La sfida è tra due progetti di Paese alternativi: il sole e la luna. Enrico Letta contro Giorgia Meloni"

Sandra Zampa

Sandra Zampa

Bologna, 31 luglio 2022 - "La sfida è tra due progetti di Paese alternativi: il sole e la luna. Enrico Letta contro Giorgia Meloni. Il futuro e la speranza contro il passato e la paura". La dem Sandra Zampa, storica portavoce di Romano Prodi, già sottosegretaria alla Salute, fa la sintesi della competizione elettorale in vista delle urne del 25 settembre.

Il suo nome ricorre da settimane: sarà candidata a Bologna?

"Sono a disposizione del Pd. Ma solo se il mio nome è utile, sarò contenta di correre".

La sua eventuale candidatura sarà espressione del Nazareno e della Federazione di Bologna?

"Entrambe le cose. Sono nata in Romagna e vivo da 40 anni a Bologna. Ma allo stesso tempo ho lavorato tanto a Roma, sia seguendo Prodi dal 2005, sia come vicepresidente del Pd...".

In Emilia-Romagna torna l’incubo dei paracadutati. Nel Pd c’è agitazione?

"Il termine paracadutati in questo caso è sbagliato. Lo sforzo sarà massimo per valorizzare le provenienze territoriali. Ma se il Pd fa alleanze, dovrà essere generoso e accogliere nelle liste anche personalità esterne. Del resto, non si può invitare la gente a casa e farla sentire accolta".

Poi ci sono i big nazionali nei seggi sicuri...

"I segretari che hanno fatto la storia del Pd o i ministri non hanno bisogno di deroga. Decideranno con il segretario Letta".

C’è il rischio di tornare al clima del 2018?

"Letta sta lavorando in modo garbato, così come la segretaria provinciale Pd Federica Mazzoni e il segretario regionale Luigi Tosiani. Non vedo nulla di simile alla tragedia nel 2018, quando successe di tutto: pluricandidature, nomi sbucati all’ultimo... E non dimentichiamolo: Bologna non elesse nessuna donna in Parlamento. Ma Letta sulla parità di genere non cederà di un millimetro".

Il professor Prodi che cosa ne pensa di questa campagna elettorale?

"Romano ci sta mettendo il cuore e, con i suoi editoriali, anche la mente: è molto vicino a Letta. La sua preoccupazione è che l’Italia resti ancorata al progetto europeo e che questo prosegua anche grazie all’Italia".

Il Professore condivide il campo progressista che sta costruendo il leader dem?

"Lo sforzo di Letta è molto simile a quello di Prodi".

Nessun problema a fare un’alleanza con Azione dove ci sono tanti ex di Forza Italia?

"Come diceva Papa Giovanni: ‘Si deve cercare ciò che unisce non ciò che divide’".

Lei ha fatto parte del governo Conte II. L’avvocato del Popolo l’ha delusa?

"Ho sofferto molto per la caduta di Draghi. Prodi ha parlato di suicidio e sono d’accordo. Non ci sono più le condizioni per l’alleanza col M5s".

 

 

 

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